Il programma di Mtv 16 anni incinta vuol mostrare come ci si sente e cosa significhi avere un bambino quando le uniche preoccupazioni dovrebbero essere quelle di studiare e stare con gli amici.
Diventare madri significa responsabilità in una fase della vita dove spesso di responsabilità non se ne vuole sentire parlare. In alcuni casi avere un bambino da giovani può aiutare la mamma a maturare, ma spesso queste ragazze si ritrovano da sole perché la coppia non regge alla prova dell’arrivo di un figlio: non si tratta più di un gioco e crescere un bambino – soprattutto se si sta insieme da poco – non è affatto semplice.
16 anni incinta: se la mamma è una ragazzina
Diventare mamme è un’esperienza forte già per donne più esperte, figuriamoci per quelle che sono ancora acerbe. Innanzitutto chi si trova a dover affrontare una gravidanza in età giovane è più probabile che provenga da situazioni di rischio come:
- conflitti familiari
- condizioni economiche svantaggiate
- bassa autostima
- insuccessi scolastici
- sfiducia nel futuro
- carenze affettive
La maternità in giovane età quindi comporta non soltanto diventare genitore, ma anche vivere l’adolescenza con tutto ciò che questo comporta. Questo fenomeno si chiama Asincronia Evolutiva; in Italia il fenomeno della gravidanza in adolescenza è abbastanza contenuto, ma da alcuni anni è in aumento con la Sicilia come prima regione in cui le nascite da madri adolescenti sono maggiori.
Una ricerca recente presentata al recente Convegno Internazionale #Supereroifragili organizzato dal Centro Studi Erikson, che ha visto come autori l’ Università La Sapienza di Roma, la York University di Toronto e l’azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini di Roma ha dimostrato che le madri capiscono che sono entrate in un nuovo status da adulto, ma che fanno fatica a riconoscere se stesse distaccate dal vostro bambino e che il bambino stesso non è per esempio un fratello da accudire.
Può comunque essere un’esperienza positiva per una giovane mamma la gravidanza? “Sicuramente se una mamma giovane “cresce” supportata da una rete familiare positiva, da un gruppo di pari del quale si sente parte, e da una scuola che la aiuta a guardare al futuro come anche realizzazione di sé, la maternità in età adolescenziale può essere affrontata positivamente” dice alla Stampa Gina Riccio – Dottore di Ricerca in Psicologia Dinamica, Clinica e dello Sviluppo presso l’Università La Sapienza di Roma – “Tutto questo inevitabilmente ha una ricaduta positiva anche sullo sviluppo del neonato e sulla relazione madre-bambino: la spensieratezza di una madre adolescente, senza le sovrastrutture dell’età adulta, può essere un’opportunità per il bambino a vivere le proprie potenzialità e a mettersi in gioco passo dopo passo”.
E voi unimamme cosa ne pensate?
Nel frattempo vi lasciamo con un articolo che parla di baby mamme e la loro diffusione in Italia.