La mia piccola Vittoria ha soltanto 6 mesi e la mia grande Paola 2 anni e mezzo, ma – sempre se la vita lo vorrà – ci piacerebbe avere una famiglia numerosa. Perciò in futuro magari ci sarà spazio per un nuovo membro tra noi. Per ora è solo un pensiero molto ma molto lontano, eppure come dice mia nonna: “dove c’è posto per due c’è posto anche per tre”.
E’ vero che oggi decidere di mettere al mondo un bambino è una scelta coraggiosa e incosciente: le risorse sono poche, spesso le madri vengono lasciate sole perché il papà torna al lavoro, la mamma spesso il posto lo perde se ha più di un figlio, oltre al fatto che la maternità è poco tutelata. Eppure c’è ancora chi in barba a tutte le ragionevoli motivazioni, sceglie ogni giorno di accogliere dei piedini e delle manine.
Certo, la fatica con due – soprattutto vicine d’età visto che hanno solo 2 anni e 6 giorni di differenza – è parecchia: io e mio marito siamo continuamente richiesti, abbiamo momenti per noi alle 2 di notte, riusciamo ad avere conversazioni da adulti solo quando le bimbe dormono (ammesso che non crolliamo anche noi).
Eppure ci sono delle motivazioni per fare il terzo figlio può non essere così spaventoso:
- Nulla ci può più spaventare: quando hai il primo bambino è un salto nel buio. Affronti tutto per la prima volta, non sai cosa ti aspetta. Con il secondo sai già più o meno che cosa ti capiterà, ma quasi sempre il secondogenito è totalmente diverso dal primo. Con il terzo avendo provato un po’ di tutto, si ha un atteggiamento molto più rilassato verso il neonato.
- Si diventa in grado di fare tutto: e quando dico tutto, intendo proprio tutto. Ad esempio io ho lavorato al computer scrivendo un articolo con un solo dito, mentre con l’altro braccio tenevo Vittoria che nel frattempo cercava di sfracellarsi dando capocciate al tavolo. Si può vivere dei giorni interi dormendo 3 ore e non di fila; il multitasking non ha segreti: si apparecchia la tavola mentre si veste una bambina con una mano e con l’altra si cambiano pannolini.
- Un neonato e due bambini è meglio di un neonato e un bambino: quando si hanno due bimbi vicini d’età è molto probabile che riescano ad un certo punto a giocare a vicenda, mentre quando si ha un neonato e un bambino piccolo la fatica è doppia. In questo caso infatti tutti e due hanno bisogno di cure. Diciamo che anche per una questione di sopravvivenza, i bimbi si adattano e imparano a gestirsi.
E voi unimamme cosa ne pensate?
(Fonte: Scarymommy)