Noi mamme ci domandiamo spesso se gli alimenti per l’infanzia siano davvero sicuri. A sentire il pediatra i prodotti in vasetto sono anche migliori del prodotto fresco perché più controllati.
Sarà davvero così? Nel programma Rai “Indovina chi viene a cena” si è andati ad indagare proprio in questo mondo così vasto – e così remunerativo diciamolo – degli alimenti per i più piccoli e si è scoperto che in realtà non sempre lo è.
Alimenti per l’infanzia: dobbiamo fare attenzione
Nel servizio è stato infatto spiegato che c’è la possibilità che negli alimenti per l’infanzia, negli omogeneizzati, ci sia la traccia di una sostanza tossica, il furano, che si crea con il trattamento termico degli alimenti. Secondo Guido Perin – tossicologo dell’Università Ca’ Foscari di Venezia – esistono moltissime ricerche, soprattutto recenti, che hanno evidenziato la possibilità che il furano provochi il cancro come superiore al benzene.
Già nel 1995 la AIRC aveva sottolineato che questa sostanza avrebbe necessitato di maggiori indagini, ma non è stato rispettato il monito dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, che aveva individuato il furano potenzialmente mortale nell’uomo perché lo è sui topi.
Solo 10 anni fa l’Unione Europea aveva chiesto agli Stati, senza obbligo, di fare un monitoraggio sugli alimenti in vendita attraverso gli stabilimenti produttivi: da quel controllo – su 5000 confezioni raccolte in 19 Paesi – ha concluso che il livello più elevato di furano si trova:
- negli adulti a causa del caffé
- nei bambini piccoli a causa degli alimenti per l’infanzia
La Commissione Europea ha chiesto anche quest’anno di fare ulteriori indagini, ma hanno risposto in Italia solo l’Emilia Romagna e il Friuli Venezia Giulia.
Il furano è pericoloso perché appunto tossico, però possiamo ridurre l’esposizione compiendo un semplice gesto come spiegato dall’esperto: mescolandolo e scaldandolo nel padellino della pappa o a bagno maria, in modo tale sostanza che si volatilizzi e che se ne riduca la quantità presente che si va a creare quando l’omogeneizzato entra a contatto con il pentolino caldo.
I genitori quindi dovrebbero essere avvisati del potenziale pericolo in etichetta, ma tutt’ora questo non viene rispettato, anzi addirittura è autorizzato il consumo degli omogeneizzati al quarto mese, mentre come ben sappiamo l’OMS raccomanda l’allattamento esclusivo fino ai sei mesi.
E voi unimamme cosa ne pensate?