Unimamme, sappiamo che una delle caratteristiche dell’autismo è l’isolamento dal mondo esterno, ma ora nuove ricerche hanno provato a indagare le emozioni dei bambini con questo disturbo.
Per farlo è stato ideato un test: il Tce (test sul contagio emotivo), ideato dall’Istituto di Ortofonologia di Roma e presentato nel corso delle giornate su: “Le variabili dello sviluppo neuropsichico da 0 a 3 anni. Traiettorie individuali, aspetti clinici, modelli classificativi”.
Test sulle emozioni: cos’è e come funziona
Il Tce permette di individuare la presenza o l’assenza di risposta emozionale e quindi il livello di disponibilità dei bambini alle interazioni sociali, tenendo in considerazione:
- il sistema cinestetico: la mimica del volto, i movimenti oculari, i cambi posturali e i gesti
- il sistema vocale: l’intonazione della voce
- il sistema aptico: il contatto fisico
- il sistema prossemico: la distanza
Il tutto è legato a 4 diverse emozioni:
- felicità
- tristezza
- paura
- rabbia
Le risposte possibili quindi sono:
- assenza
- presenza (contagio emotivo, ovvero la tendenza a imitare in modo involontario le espressioni facciali, vocali e posturali di un’altra persona)
- empatia
Per effettuare le rilevazioni sono stati presi in esame:
- 84 bambini con sindrome autistica dei 120 presenti presso l’Istituto di Ortofonologia
- di questi 71 erano maschi e 13 femmine
Risultati
Alla base del lavoro vi è la convinzione che nei bambini affetti da autismo il deficit primario si collochi nell’area affettiva, causando effetti anche nell’area cognitiva.
Per la valutazione della validità del Tce è stato usato anche il test Ados che valuta costrutti simili ( i comportamenti socio-comunicativi). Rilevare il tipo di risposta emozionale consente quindi di individuare l’emozione rilevante per ciascun minore, ovvero dove si debba lavorare per aiutarli a procedere nello sviluppo evolutivo.
Dai test è emerso che all’aumentare di unità del Tce i risultati dell’Ados diminuiscono di 2.9 punti, questo consente quindi di intervenire in modo precoce ed efficace.
Unimamme, gli studi confermano che prima si interviene sui piccoli autistici con terapie specifiche e migliori esiti si avranno in futuro, quindi questo test può dare veramente un notevole contributo alle ricerche su questo disturbo che affligge sempre più bambini.
Voi cosa ne pensate?
(Fonte: Dire.it)