Mentre tornavo dal lavoro navigavo in internet, oltre a guadare le strade di Roma su un autobus malmesso, sono incappato in una notizia che mi ha messo di buon umore.
Un professore, nonchè papà, era a cena con la sua famiglia in quel di Manchester, e ad un certo punto ha chiesto a sua figlia Camilla: ” Come cureresti il cancro?”, probabilmente per coinvolgerla nel discorso che si stava tenendo a tavola. La bambina senza pensarci su ha risposto: “Prova con gli antibiotici che mi dai quando ho il mal di gola“.
I genitori, Michael Lisanti e la moglie Federica Sotgia, entrambi ricercatori sul cancro all’università di Manchester, inizialmente non hanno dato importanza alle parole di Camilla. Ma la curiosità, e forse una sensazione sollecitata dalla figlia, ha portato i coniugi a testare in laboratorio gli antibiotici suggeriti dalla bambina e la sorpresa è stata che distruggevano le cellule cancerose.
Alcuni tipi di antibiotici, in particolare, hanno bloccato la produzione di mitocondri nelle cellule, togliendo così energia alle parti malate. Inoltre tali antibiotici non hanno attaccato le cellule buone.
I test effettuati hanno mostrato che utilizzando quattro tipi di antibiotici, acquistabili per poche sterline in farmacia, hanno destabilizzato le cellule tumorali in 7 campioni di cancro:
- al seno,
- alla prostata,
- ai polmoni,
- alle ovaie,
- al pancreas,
- alla pelle
- e al cervello.
Dopo aver effettuato i test in laboratorio, il padre di Camilla è ora intenzionato a testare tale efficacia degli antibiotici sull’uomo, ma occorrono i fondi. Certo è che se si confermasse il test, si aprirebbe una nuova strada, molto piu’ economica dell’attuale, per la cura del male del secolo.
In risposta a questa notizia alcuni studiosi affermano che non vi sia nulla di nuovo nella scoperta della famiglia Lisanti, poiché l’effetto anticancro degli antibiotici è noto fin dagli anni ’60 del secolo scorso. Prima di gridare a una grande scoperta, insomma, si dovrà attendere il responso di altre prove cliniche.
Forse si concluderà in una bolla di sapone ( o forse no), ma trovo stupendo il gesto dei genitori di Camilla: hanno ascoltato la loro piccola, nonostante si stesse affrontando un argomento che di solito si evita con i bambini. E mi hanno ricordato che si deve sempre ascoltare i propri figli, non per trovare formule magiche, solo per ricordarsi che loro cominciano ad avere una visione del mondo, cominciano ad avere opinioni e se gli prestiamo orecchio avranno stima di loro stessi e impareranno ad interessarsi anche alle cose “serie”.
Cari Unigenitori anche voi la pensate così?
(Fonte: Dailymail)