In questi giorni si è tornata a parlare di bullismo a scuola in merito a una vicenda che ha scosso profondamente genitori e ragazzi di una scuola media di Pordenone.
Un mattina una ragazzina di 12 anni, invece di andare a scuola, ha aperto la finestra per buttarsi di sotto con l’intenzione di uccidersi.
Bambina vittima di bullismo in una scuola media
Ai genitori e alla famiglia ha lasciato una lettera in cui augura loro felicità, ma di tutt’altro tono è invece quella indirizzata ai compagni di scuola responsabili, secondo la versione di Chiara, di averla indotta al suicidio.
“Per alcuni di voi sarà certo una notizia bellissima” scrive la ragazzina la sera del 10 gennaio, preparandosi a morire dopo essere stata oggetto di bullismo dai compagni di classe.
Chiara però decide di rimandare il momento fatale e si dà malata, evitando la scuola per una settima intera. Il lunedì successivo però la aspetta il ritorno in classe: una prospettiva insostenibile e quindi la ragazzina decide di farla finita.
Così è salita sul davanzale della finestra e si è buttata giù.
La mamma però è arrivata poco dopo e, intuita la tragedia, si è precipitata al piano terra.
Fortunatamente la bambina non è riuscita nel suo intento e respirava ancora. “Sta’ tranquilla, tesoro. Sono qui con te, andrà tutto bene” ha detto la madre alla figlia.
Una tapparella ha attutito la caduta e Chiara è riuscita a cavarsela con alcune lesioni ma niente di grave. Un vicino di casa, che ha aiutato mamma e figlia ha raccontato cos’ha detto la ragazzina in attesa dei soccorsi: “volevo urlare quello che avevo dentro e non ci riuscivo. Non trovavo il coraggio di dirlo“.
A quanto pare la giovane aveva confidato alle migliori amiche di non riuscire più a sopportare le cattiverie dei compagni e di essere stufa di venire criticata.
Ai soccorritori invece ha riferito: “a scuola me lo dicevano: perché non ti uccidi? Ucciditi”.
Ora la procura dei minori di Trieste ascolterà, tramite audizioni protette, sia lei che i compagni per capire come sono andate le cose.
La preside dell’Istituto frequentato dalla ragazza dice di non aver notato segnali di allarme, ma per far luce completamente su questa triste vicenda bisognerà controllare a fondo WhatsApp, i dati delle chat, gli sms e i file del computer.
Noi speriamo che Chiara si riprenda in fretta e che trovi il sostegno necessario per ritrovare la serenità. Nel frattempo la incitiamo a tenere duro.
Unimamme, voi parlate di questi argomenti con i vostri ragazzi? Avete mai saputo di fenomeni di bullismo nella loro scuola?
Noi vi lasciamo consigliandovi di leggere gli 11 segnali per scoprire se vostro figlio è vittima di bullismo.