Qualche giorno fa vi avevamo raccontato la storia di Feng Shaoyi, un bimbocinese di 10 anni che ha scritto una petizione, resa pubblica dalla rete, per lasciare la scuola. Il motivo? Essere il migliore non lo rendeva felice e voleva semplicemente fare il bambino.
Matematica e felicità
Il sito theatlantic.com ha invece pubblicato un pezzo molto interessante relativo alla felicità di stare o meno tra i banchi di scuola. Da piccoli, forse perché il nostro mondo è popolato di gioco e fantasia, non avremmo mai voluto rinchiuderci tra quattro mura ad ascoltare le maestre e a fare i compiti. Eppure, in alcune zone del mondo, soprattutto quelle più povere, studiare è un lusso e una forma di riscatto sociale: se studi puoi essere migliore e magari aiutare il tuo villaggio a vivere meglio.
L’articolo riporta i dati che il Pisa (Programme for International School Assestment) ha ricavato dalla somministrazione di test relativi alla capacità matematica dei bambini di tutto il mondo. La ricerca ha evidenziato che i più bravi in materie difficili, come appunto la scienza dei numeri, sono anche i meno felici.
I più contenti di stare al mondo sarebbero:
- gli studenti indonesiani,
- seguiti da quelli albanesi
- e dai peruviani.
I più infelici?
Coreani, cechi, slovacchi e finlandesi (in Corea e in Finlandia ci sono stati i risultati migliori in matematica).
Gli italiani si collocano tra gli scontenti, anche se lo sono meno di quelli statunitensi.
Come mai esiste questa correlazione tra bravura e infelicità? Ad un primo sguardo, se uno è uno studente modello non dovrebbe che vantarsene; eppure forse non è così, soprattutto quando si hanno 8 o 9 anni. Insomma, a quella età si è soprattutto dei bambini e l’unico futuro di cui ci si dovrebbe preoccupare è quando andare a giocare a pallone, non se a 23 anni si prenderà il dottorato.
E voi unimamme? Cosa ne pensate?
Noi vi lasciamo con una spiegazione su come i bambini ereditino l’intelligenza dalla mamma.