Save the Children ha realizzato e presentato una nuova ricerca: l‘Atlante dell’Infanzia – Il mondo SottoSopra che indaga la sconfortante realtà minorile in Italia.
Lo studio si ispira alla geografia e al G.I.S (Geographic information System), sistema informativo che permette di riferire qualsiasi attributo con una connotazione spaziale ad un sistema di coordinate geografiche.
Con questo metodo i dati forniti dall’Istat diventano:
- mappe
- cartogrammi
- grafici.
Questo materiale mette a confronto le diverse realtà territoriali. Le fonti sono ufficiali e quindi da considerare molto attendibili.
Cercheremo di fornirvi un’analisi di tutta la ricerca.
Per quanto riguarda la crisi dei consumi e servizi:
- la spesa media mensile si è ridotta in 5 anni del 4% (circa 138 Euro)
I tagli si sono riversati in modo particolare su:
- abbigliamento
- elettrodomestici
- mobili
- cultura
- tempo libero
- giochi.
Si assiste quindi a due fenomeni importanti nella famiglie con almeno 1 minore:
- downgrading del carrello (crisi nel carrello): considera la variazione della spesa mensile generale
- downgrading delle famiglie: riduzione della quantità/qualità per almeno un bene alimentare (il 66% delle famiglie italiane ha ridotto i consumi in questo campo).
A questa situazione di ristrettezza sui consumi si aggiunge l‘incremento della povertà minorile, già segnalato a più riprese da Save The Children, anche in occasione della giornata Allarme Infanzia:
- I bambini in povertà assoluta dal 2007 al 2012 sono raddoppiati, passando da 500 mila a più di 1 milione
- Nel 2012 il numero dei piccoli in difficoltà è cresciuto del 30% rispetto al 2011
Riguardo a quest’ultimo elemento bisogna considerare diversi fattori concatenati:
- condizioni abitative
- salute
- alimentazione
- offerta educativa
- relazioni familiari e comunitarie
- possibilità di acquisto di beni essenziali
- accesso ai servizi
- soddisfacimento dei diritti dei piccoli.
Le regioni più colpite, in questo senso sono:
- Sicilia, Puglia e Umbria con un aumento dei minori in povertà dal 13,5 al 19,3%
- Calabria, Campani e Marche seguono dal 10% al 13,4%
- Emilia Romagna e Lazio hanno percentuali notevolmente più basse: 5,5% al 6,9%
I dati estrapolati sono allarmanti e forse dovremmo fermarci tutti un momento per riflettere su come arginare questi problemi e cosa possiamo fare noi, nel nostro piccolo per aiutare chi ha più bisogno.