Danny Keefe è un ragazzino di 6 anni che frequenta la Mitchell Elementary School a Bridgewater, in Massachussetts. E’ un bambino “speciale”, perché alla nascita ha avuto un’emorragia al cervello che gli ha causato problemi di linguaggio.
Danny si occupa di “portare l’acqua” alla squadra di calcio della scuola e indossa sempre una camicia e una cravatta.
Siccome gli stupidi esistono a tutte le età, Danny veniva preso in giro dagli altri bambini per il suo modo di parlare. E soffriva per questo…
Per cui, quale occasione migliore per vivere un giorno da Danny? L’idea è venuta al capitano della squadra di calcio, i “Band of Brothers”: perché non provare a mettersi letteralmente nei panni di Danny per 24 ore in un “Danny appreciation day“?
I compagni di scuola si sono allora vestiti tutti con la giacca e la cravatta come Danny, proprio per fare barriera contro i bulli.
La notizia, fa veramente commuovere e riflettere al tempo stesso. Pensiamo infatti a tutti quei bambini che, costretti a vivere una situazione di vita diversa, devono continuamente sottostare alla forza di chi pensa di essere meglio. E non parlo necessariamente di segni fisici, ma soprattutto di quelli verbali, perché a volte le parole sono peggio di un pugno: un livido passa, un’idea resta dentro il cervello e comincia a scavarti dentro se non sei abbastanza forte da reagire.
Come può esserlo un bambino di pochi anni, che è stato solo tanto sfortunato? Mi piacerebbe che anche nella scuola in Italia si riflettesse di più sul problema dei bulli: non si può dire “sono ragazzate”, no!
Quanti si tolgono la vita perché presi in giro magari perché omosessuali?
Quanti perchè sovrappeso?
Quanti solo perchè timidi?
Quanti continuano ogni giorno ad alzarsi con l’incubo di dover andare a scuola sapendo che verranno presi pesantemente in giro per l’aspetto, il colore, la religione?
E magari davanti a tutti faranno spallucce, rideranno con i loro carnefici, ma di nascosto piangeranno, quando non faranno ben peggio…
La storia di Danny dà un messaggio: il bullismo si può combattere. Cominciamo da piccoli, tutti insieme! E lo sport può dare una mano…
Che ne pensate?