La storia di Beatrice Vio, fresca di medaglia d’oro nel fioretto individuale alle ultime Paraolimpiadi di Rio nella scherma, e di quella di bronzo nel fioretto femminile a squadre, è una di quelle che fa sognare e che occorre conoscere e diffondere.
Beatrice Vio: la sua storia è un esempio per tutti
Tutto comincia nel 2008, quando nella provincia di Treviso si verifica il più grave episodio epidemico di meningite da meningococco del gruppo C avvenuto in Italia.
Beatrice, che tutti chiamano Bebe, è una delle vittime, non essendo stata compresa nella campagna di vaccinazioni riservata ai bambini più piccoli.
Per salvarle la vita i medici furono costretti ad amputarle braccia e gambe. Nonostante questo intervento le sue condizioni restarono gravi e la bambina dovette restare in ospedale, nel reparto di terapia intensiva per 104 giorni.
Questa ragazza, che praticava la scherma fin da quando aveva 5 anni, non si perse d’animo continuando a nutrire il sogno di poter tornare a praticare lo sport che amava.
Grazie al sostegno dei genitori, che hanno creato l’Art4sport, una Onlus che aiuta i bambini portatori di protesi a integrarsi nella società attraverso lo sport, dei suoi allenatori, ecc.. Beatrice è riuscita a tornare in palestra.
“Ho sempre saputo che avrei potuto ricominciare a fare scherma. Quando l’ho chiesto ai medici mi hanno, diciamo, sputato in un occhio. Quando l’ho chiesto a quelli delle protesi, si sono messi a ridere. Però io fin da subito ho capito che sarei riuscita a ritornare“ ha raccontato a Il Post.
Grazie alle nuove protesi Beatrice Vio è diventata la prima atleta in Europa ad avere il braccio protesizzato.
Da quel momento si sono succeduti una serie di trionfi fino ad arrivare alle gloriose Paraolimpiadi di Rio.
Vi avevamo già raccontato di come questa ragazza fosse diventata un esempio da seguire, in occasione della sua vittoria agli Europei del 2014.
L’anno scorso Bebe ha anche pubblicato un libro “Mi hanno regalato un sogno: La scherma, lo spritz e le Paraolimpiadi”, la cui prefazione è stata scritta da Jovanotti.
Ora Beatrice Vio ha deciso di fare ancora di più e ha posato per la fotografa Anne Geddes, famosa per le dolcissime immagini di neonati, per sensibilizzare sulla necessità di prevenire la meningite grazie alle vaccinazioni.
“Beatrice Vio (Bebe per i suoi amici e la famiglia) ha contratto la meningite quando aveva 11 anni, questo ho portato all’amputazione di tutti e 4 i suoi arti.
L’impulso di Bebe e il suo spirito sono a dir poco stimolanti. Lei è una spadaccina che ha vinto molti premi e che ha vinto la medaglia d’oro A Rio, quest’anno, per l’Italia.
Bebe è qui ritratta con l’adorabile piccolo Vincent. L’obiettivo di queste immagini è quello di diffondere il messaggio che questa malattia è prevenibile. Non lasciate che accada al vostro bambino, vaccinatelo!”.
Questa la descrizione che la stessa fotografa ha scritto pubblicando la foto di Bebe.
Unimamme e voi conoscevate la storia di questa straordinaria atleta? Cosa ne pensate del messaggio di Anne Geddes? Avete vaccinato i vostri bambini contro la meningite?