Celiachia: ritardare l’introduzione del glutine nello svezzamento è inutile?

bambina che mangia pane

Unimamme, oggi vogliamo riportarvi una buona notizia riguardante la celiachia: uno studio ha dimostrato che il glutine nella dieta di un bambino non influenza la sua probabilità di sviluppare un’intolleranza.

La ricerca, pubblicata sul prestigioso New England Journal of Medicine è stata condotta su un vasto numero di soggetti ed è stata la prima ad essere condotta “sul campo”.

Allattamento, svezzamento e celiachia: una ricerca

La ricerca si è svolta in questo modo:

  1. esaminando un campione di 700 bambini
  2. i bambini appartenevano a 20 centri diversi sparsi su tutta Italia

Lo studio inoltre è nato per dirimere una questione antica:

  1. secondo una teoria il glutine andrebbe introdotto a 4 o 6 mesi di vita
  2. secondo un’altra teoria il glutine andrebbe introdotto più tardi, soprattutto se in famiglia ci sono già stati casi simili.

Per questo motivo Carlo Catassi, pediatra dell’Università Politecnica delle Marche di Ancona, ha iniziato una sperimentazione molto rigorosa:

  1. alcuni partecipanti hanno ricevuto il glutine a 6 mesi
  2. altri partecipanti a 12 mesi
  3. e tutti sono stati seguiti fino a 10 anni per capire se ci fosse una relazione tra celiachia e tipo di allattamento e svezzamento

I risultati però parlano chiaro: non vi è nessuna relazione tra il momento di introduzione del glutine e il successivo rischio di celiachia. 

Nemmeno l’allattamento al seno protegge i piccoli da questa malattia.

Bambini a rischio

I bambini che rischiano di più di contrarre la celiachia sono quelli che hanno due copie del gene HLA-DQ2. In questi piccoli la malattia si sviluppa, nell’80% dei casi entro i primi 3 anni di vita e per gli altri entro i primi 5 anni.

L’ideale sarebbe di fare questo test alla nascita e quindi attuare, in caso positivo, delle strategie di prevenzione.

In Italia la celiachia è una malattia ancora poco conosciuta, a fronte di 600 mila casi stimati solo 150 mila sono quelli diagnosticati. I rischi che comporta la celiachia sui bambini sono:

  1. anemia
  2. arresto della crescita
  3. alterazione dello smalto
  4. riduzione della muscolatura

La diagnosi precoce deve essere l’obiettivo principale: il momento della scoperta della malattia, nel caso della celiachia, non significa l’inizio di cure complesse o trattamenti che stravolgono la vita, anzi. Basta cambiare alimentazione per stare subito meglio e spesso per recuperare anche i danni eventualmente già presenti sulla parete intestinale” conclude infine Caterina Pilo, direttrice dell’Associazione Italiana Celiachia.

Ultimamente si è anche parlato di una pillola che potrebbe ridurre gli effetti del glutine, ma per ora è solo teoria.

Voi unimamme cosa ne pensate di questa ricerca? Ne eravate al corrente?

 

Fonte: Corriere.it

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