Cara amica, abbiamo voluto nei nostri precedenti articoli, parlare del diritto della madre lavoratrice e del padre lavoratore non solo al lavoro, ma anche a vedersi garantite le tutele previste dal diritto del lavoro.
Sebbene spesso ci capiti di essere ascoltatrici di veri abusi da parte del datore di lavoro nei confronti della lavoratrice incinta o del lavoratore che necessita di usufruire del periodo di congedo parentale, è opportuno, in questa sede, chiarire alcuni importanti concetti.
Lo scopo dell’articolo è quello di delucidare le mamme ed i papà lavoratori su quelli che sono i loro diritti, su come possono esercitarli e la normativa vigente in materia.
La mamma lavoratrice, come anche il padre hanno diritto al congedo di maternità e di paternità per la cura del figlio.
Cosa significa congedo parentale?
Il congedo parentale (o astensione facoltativa) è un periodo di astensione dal lavoro del genitore, per consentire la presenza accanto al bambino e garantire l’affetto ed il sotegno di cui necessita.
Gli stessi genitori hanno, altresì , diritto a vedersi mantenere il posto di lavoro nelle medesima sede di provenienza o in un’altra sede dello stesso Comune.
I genitori lavoratori, al rientro dai rispettivi congedi, hanno diritto a riprendere il posto di lavoro in una delle suddette sedi ed a restarvi fino a quando il bambino non abbia compiuto un anno di età.
Quali saranno le mansioni?
Le mansioni che il padre o la madre lavoratrice, reintegrati entrambi, dovranno svolgere saranno le stesse che erano soliti svolgere prima del congedo.
Il genitore reintegrato potrà però essere destinato a nuove mansioni, purché le stesse siano considerate equivalenti dal contratto collettivo che viene applicato.
Quali sono i diritti che spettano ai genitori che hanno usufruito di un permesso o di un riposo?
Saranno gli stessi diritti che sono previsti nel caso di rientro dal periodo di congedo parentale!
E a voi cosa è successo rientrando a lavoro?