In due in una stanza, ovvero la pazienza dei fratelli

Chi non sa quanto si difficile la convivenza alzi la mano!

Se non l’avete alzata, beati voi, avete un appartamento tutto per voi, un luogo, una tana, un rifugio meraviglioso in cui fare come volete senza scocciature! Gli altri tra voi, che abbiano sperimentato per anni la convivenza in una camera in condivisione con un fratello/sorella, sanno di cosa stiamo parlando: lo spazio e la sua gestione.

Perciò cari genitori, armatevi di santa pazienza e di un po’ di ingegno, e, se la stanza è una ma i figli sono due, cercate di seguire delle regole semplici ma efficaci per sistemare la camera dei pargoli. 

  • Ad ognuno il suo spazio: che sia un mega loft o una stanza piccola, l’importante è che ognuno dei ragazzi abbia la possibilità di ricavarsi uno spazio personale che  venga riconosciuto e rispettato, con il proprio letto, il proprio spazio per studiare e la possibilità di essere circondato dalle cose che ritiene importanti.

E’ chiaro che la convivenza tra fratello e fratello e fra sorella e sorella può, per certi versi, presentarsi più semplice da gestire, quantomeno nella fascia d’età dell’adolescenza, in cui i ragazzi  hanno esigenze diverse, tuttavia non è un problema di genere d’appartenenza, piuttosto di individuazione dei confini.

E’ molto importante, infatti,  che i genitori si facciano carico di aiutare i ragazzi nella gestione del loro spazio comune, definendo quali siano gli oneri e gli onori di ognuno, chi si debba occupare di cosa e sottolineando anche il fatto che magari la convivenza con il fratello/sorella toglie un po’ di privacy, ma offre anche un ottimo antidoto alla solitudine e alla malinconia. Se i vostri figli percepiranno che siete voi i primi a farvi garanti del rispetto degli spazi e della discrezione sapranno, col tempo, imparare ad  essere discreti e rispettosi anche tra di loro.

Può essere utile nel caso in cui uno dei due fratelli sia impegnato in altre attività o sia fuori casa per qualche  giorno, invitare chi dei due rimane, a far venire a casa i suoi amici, per permettergli di condividere quello spazio, godendosi il lusso di considerarlo soltanto proprio, almeno per un po’!

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