Questa straziante foto è stata scattata dal fotoreporter freelance Daniel Etter per il New York Times.
L’uomo in lacrime è un rifugiato siriano che ha appena raggiunto le coste dell’isola di Kos, in Grecia. Tra le braccia stringe i suoi due figli: è il 15 agosto.
Quest’uomo ha viaggiato con la sua famiglia in un barcone insieme ad altre quindici persone tra uomini, donne e bambini.
La foto virale di un padre siriano commosso
In un’intervista rilasciata all’Indipendent il fotografo Daniel Etter ha dichiarato: “Dopo oltre due ore nella barca, stipati con la mancanza d’aria e l’acqua che penetrava nella stiva, i rifugiati sono giunti a riva completamente zuppi, ma sani e salvi. In quel momento hanno realizzato l’impresa compiuta e un’onda di emozioni li ha travolti: gioia per avercela fatta, l’amore per la famiglia, il dolore per ciò che è accaduto“.
L’immagine ha suscitato emozioni tra milioni di persone sui social media, dando una percezione più forte di quello che provano i migranti in fuga.
I numeri del’ Agenzia dell’ONU per l’immigrazione, su questa diaspora senza fine, ci dicono:
- dall’inizio dell’anno sono giunti in Grecia oltre 160.000 rifugiati
- nella settimana di ferragosto sono approdate 20.843 persone, l’82% dalla Siria, il 15% dall’Afghanistan e il 3% dall’Iraq.
Il numero dei rifugiati, navigando attraverso il Mediterraneo, quest’anno è così suddiviso:
- 158.456 Grecia
- 104.000 Italia
- 1953 Spagna
- 94 Malta
Questa immagine, che non può lasciare indifferenti, si accompagna a quella della Cancelliera tedesca Angela Merkel, quando ha detto ad una bambina, rifugiata libanese: “Mi dispiace ma la Germania non può ospitare tutti”
Berlino ha lanciato l’allarme per i profughi in fuga dai paesi dell’ex Jugoslavia, e parla di 800.000 richiedenti asilo nel 2015. Se i dati saranno confermati si parla dell’ 1% dell’intera popolazione tedesca. Numeri da brivido, che spiegano perchè la rigida Merkel non si sia lasciata andare a facili promesse, neanche davanti alle lacrime di una bambina.
Anche l’intransigente Germania vuole rivedere gli accordi di Dublino sull’accoglienza: i profughi devono fare richiesta d’asilo nello Stato dove vengono identificati. E Berlino vorrebbe togliere questo diritto a chi proviene dall’ex Jugoslavia ( la quale ha ancora lo status di “zona di guerra”).
Lo Stato austriaco ( che vuol fare un referendum per uscire dall’Euro) minaccia la Commissione Europea di portarla davanti alla Corte di Giustizia UE, se nelle prossime settimane non verrà proposta una revisione dei regolamenti siglati a Dublino.
Il presidente moldavo ha dichiarato che si accoglieranno solo rifugiati di fede cristiana, per debellare contaminazioni dell’Islam.
Insomma, il dramma dei migranti non ha soluzioni semplici, e tantomeno si presta ai populismi di alcuni esponenti politici. Azioni condivise tra gli Stati membri dell’Unione Europea, volontà concrete, che portino aiuti, possibilità di sviluppo e progresso nelle Terre da dove i popoli fuggono, non si vedono all’orizzonte. Si nota solo la difesa del proprio orto.
Fare finta che il problema non esista o rifiutarlo, alzando muri o fomentando facili razzismi non risolverà molto. Ma l’immagine del padre in lacrime, insieme a quella della piccola rifugiata in lacrime, valgono più di mille parole.
E voi ,cari Unigenitori, che idee avete in merito?