Care unimamme, in questi tempi difficili dobbiamo tornare a parlare di crisi economica e di povertà tramite i dati raccolti dall’Istat e analizzati da Coldiretti.
Secondo Save the Children i bimbi poveri a rischio in Europa sono 27 milioni, ma anche in Italia il dramma è vivo e concreto.
Stando alle ultime rilevazioni nel 2013 428.587 bimbi sotto i 5 anni hanno avuto bisogno di aiuto per poter ricevere latte o, semplicemente, mangiare.
Il Belpaese in questo momento non se la passa di certo bene e purtroppo a risentirne ancora di più sono le persone già in difficoltà.
Con il record di 6 milioni e 20 mila individui nel 2013 sono più che raddoppiate le persone che vivono in situazioni di indigenza rispetto al 2007.
I bambini la fascia più debole
Stando alle eleborazioni della Coldiretti la popolazione totale di piccoli indigenti si concentra;
- nel Meridione: 149.002, ovvero il 35% dei minori tra 0-5 anni bisognosi di aiuti
- in quella Settentrionale: 129.420 unità, pari al 30%
Oltre il 40% dei bimbi che hanno bisogno di aiuti alimentari di distribuisce tra Campania e Sicilia.
La crisi taglia cibo agli italiani
Nel 2013 le persone costrette a chiedere sostegno per mangiare sono state: 4.068.250. La crisi però miete vittime un po’ ovunque e in pratica 2 persone su 3 hanno ridotto la spesa sul cibo.
Ma c’è di più. Nel 2013 gli acquisti sono calati del 3%, ma il 2014 è un anno ancora peggiore:
- il 5% delle famiglie ha rinunciato alla pasta
- il 4% all’extravergine
- 7% pesce
- 5% verdura fresca e frutta
Quest’ultimo dato è drasticamente crollato al minimo storico da inizio secolo: ben 100 chili di ortofrutta in meno rispetto al 2000.
La situazione però varia nelle diverse regioni:
- in Val d’Aosta l’importo minimo di 412 Euro al mese
- in Sicilia 425 Euro al mese
- in Emilia Romagna 450 Euro al mese
- in Lombardia: 460 Euro
Come evidenziato da Coldiretti la situazione finanziaria italiana sta influendo pesantemente sui consumi relativi al cibo degli italiani. e, naturalmente, i bambini, sono i soggetti più fragili e le cui ripercussioni di un’alimentazione poco sana e varia saranno più sentite.
E voi unimamme state accusando il colpo come le famiglie riportate in questa indagine? Avete ridotto il numero degli alimenti che mettete nel carrello?
Dite la vostra se vi va.