Le parole sono importanti. Spesso però non si capisce la differenza tra reale e virtuale: molti di quelli che offendono e criticano sul web sono convinti che ciò che accade su internet non abbia conseguenze nella vita di tutti i giorni. Ovviamente si sbagliano, anche perché il cyberbullismo è terribile e può provocare delle vittime, come Carolina, che si è tolta la vita per tutte le calunnie che circolavano sul suo conto. Per questo è importante il progetto porterà nelle scuole il “Manifesto della comunicazione non ostile”.
“Manifesto della comunicazione non ostile”: cos’è
Il progetto Parole O_Stili ha preso ufficialmente il via lo scorso febbraio durante un evento organizzato dalla Regione Friuli Venezia Giulia. Ai diversi incontri si è discusso di linguaggi e comportamenti digitali, alla presenza del Presidente della Camera Laura Boldrini e anche di giornalisti come Enrico Mentana. In questa occasione è stato presentato il “Manifesto della comunicazione non ostile” (potete sottoscriverlo qui), che mira a dettare intelligentemente il comportamento della comunicazione on line.
Proprio in questi giorni a Milano è stata presentata l’iniziativa “Condivido” che mira a presentare il Manifesto affinché possa essere condiviso nelle scuole. Alla presenza della ministra all’istruzione Valeria Fedeli ha visto coinvolte venti regioni, mille scuole e 30mila studenti collegati in streaming per la conferenza avvenuta in contemporanea a Milano, Trieste, Cagliari e Matera.
“Il Manifesto contro la comunicazione ostile, contro le parole dell’odio, va portato nelle scuole per consentire ai docenti, alle ragazze e ai ragazzi – ha detto la ministra – di ragionare su cosa succede quando si discute usando parole ostili e si utilizzano parole che poi spingono a violenze e discriminazioni“.
Tra i 10 punti del Manifesto, già adottato in diverse scuole italiane, si legge:
- “virtuale è reale”,
- “le parole danno forma al pensiero”,
- “condividere è una responsabilità”,
- “si è ciò che si comunica”,
- “prima di parlare bisogna ascoltare”
- o ancora “le parole hanno conseguenze”.
Una presa di coscienza sicuramente molto importante per tutti gli studenti.
E voi unimamme cosa ne pensate?
Vi lasciamo con un articolo che spiega come i nostri figli possono difendersi dal cyberbullismo diventanto guerrieri digitali.