Io che ho avuto la depressione post partum posso sicuramente dire che la malattia mi ha reso migliore, perché mi ha fatto vedere la mia vita in maniera diversa. Tutte le esperienze negative, anche quando ci sembra di no, in realtà ci fortificano e ci rendono delle persone nuove: certo, quando ci sei dentro non lo sai, vorresti che in sorte non fosse toccato a te, ma ogni cosa accade per una ragione.
Lo pensa anche Mia Von Scha, una blogger americana, che ha scritto un post dal titolo molto eloquente: “Perché avere la depressione post partum mi ha reso una mamma migliore“.
Questa mamma, che è anche una motivatrice genitoriale, ha voluto elencare i fattori che, in base alle sue ricerche, possono contribuire a sviluppare la Depressione Post-parto.
Depressione post partum: 4 fattori chiave
1- La percezione emotiva vissuta della nascita: per esempio per tanto tempo io ho detto che la nascita di Paola è stato il momento più brutto della mia vita, perché io non ero più io. Ho avuto tanta rabbia nei confronti delle persone che stavano attorno a me e che non si rendevano conto di quanto fossi infelice, mentre mi ingozzavano di frasi fatte come “la bambina è sana“, “l’hai voluto tu, cosa credevi?” e via dicendo. Ora so che Paola e sua sorella sono i nostri piccoli miracoli, le amo più di tutto, ma ci sono arrivata con il tempo e la terapia.
2 – Il rapporto con la madre: le ricerche dicono che avere una madre incline alla depressione o con la quale si ha un rapporto inesistente hanno più possibilità di sviluppare la DPP. Io ho capito tante cose di lei, ma purtroppo mi manca una vicinanza emotiva che vorrei.
3 – Un cambiamento immediato e drammatico dei valori: alcuni la vivono meglio di altri, non c’è che dire. Io ho fatto una fatica terribile ad adattarmi al mio nuovo ruolo di madre. Non riuscivo a mettere le mie esigenze davanti a quelle di Paola: perché una cosa è dirlo, ma una cosa è farlo.
4- Il ruolo delle aspettative: quando ti immagini mamma ti immagini anche il bambino, ma poi quando è nato probabilmente non sarà esattamente uguale a come te lo eri figurato, anzi quasi per niente. Ecco perché molte donne – compresa me – soffrono perché nei sogni si sentivano mamme perfette senza alcuna difficoltà e nella realtà non hanno idea di come affrontare tante prove. Eppure s’impara facendo ed è meraviglioso crescere insieme ai propri figli.
Mia ha compreso cosa l’ha resa migliore sia come madre che come coach genitoriale. Questa mamma è infatti grata alla depressione perché le ha dato maggiore compassione e empatia per i genitori che come lei affrontano le difficoltà quotidiane. Ora lei è pronta a guidarli lungo i percorsi “oscuri” in cui è stata anche lei.
Essere genitori non è una passeggiata soprattutto quando inizia in salita, ma si impara ed è allora che comprendi quanto siano loro ad insegnarti a vivere e non il contrario.
La depressione post-partum è un viaggio di guarigione: è un invito a rivedere le priorità, a riconsiderare il passato, riconcigliarci e lasciare andare ciò che non ci serve più.
“E’ un dono che ti aiuta a diventare il miglior genitore che puoi essere“, queste le parole di Mia.
E voi unimamme cosa ne pensate?