Durante l’intera gravidanza l’argomento principe è il bambino e la sua salute, non esistono altre argomentazioni, tutto ruota intorno a
- placenta,
- settimane di gestazione,
- sesso del nascituro,
- ecografie,
- amniocentesi,
- morfologica,
- movimenti del bambino e
in prossimità del parto entra di prepotenza anche il termine DILATAZIONE. Eh già, la dilatazione della cervice, la parte bassa dell’utero che lo separa dalla vagina attraverso la quale passerà poi il bambino, è quella che delinea il momento del parto.
Secondo il dottor Robert Atlas, che lavora presso il reparto di ostetricia e ginecologia del Mercy Medical Center nel Maryland, la dilatazione della cervice è quella che indica l’approssimarsi della nascita del bambino. Le mamme hanno la possibilità di sapere di quanto si è dilatata la cervice permettendo al medico di visitarla.
Il medico o l’ostetrica, mettendo la mano nella vagina, daranno, poi, loro la reale dilatazione della cervice che raggiunge il massimo attraverso le contrazioni uterine.
Dilatazione della cervice, ecco come si misura
Ecco centimetro per centimetro la dilatazione della cervice dell’utero che va da un minimo di 0 a un massimo di 10 cm, dilatazione che, solitamente, avviene durante la fase del travaglio.
0 cm – La cervice è ancora completamente chiusa. Così resta per l’intera durata della gravidanza per proteggere il bambino da eventuali infezioni.
1 cm – Se si comincia a dilatare è il momento giusto per preparare la borsa con l’occorrente da portare in ospedale, il corpo si sta preparando a dare alla luce il bambino. Il dottor Atlas, però, dice “che ogni donna è diversa”, ovvero c’è chi resterà con 1 cm di dilatazione anche per settimane e chi, invece, in pochi minuti avrà una dilatazione completa. Se poi si tratta della prima gravidanza è possibile che passerà molto tempo prima che il bambino venga al mondo.
Da 2 a 5 centimetri – Si arriva a una dilatazione di 5 cm con le contrazioni dell’utero che possono essere ravvicinate o molto lontane le une dalle altre. E a proposito di contrazioni, per dimostrare quanto non si possa generalizzare, racconta che una donna ha iniziato ad avere contrazioni ogni 3 minuti già dalla 33esima settimana di gestazione continuando così per diverse settimane prima di partorire.
Da 5 a 6 centimetri – È il momento in cui inizia il “lavoro attivo”, e in genere la dilatazione avviene molto più velocemente. Le contrazioni cominciano a diventare più dolorose e più vicine tra loro.
10 centimetri – La cervice è completamente aperta, questo è il punto in cui le mamme possono cominciare a spingere.
Il dottor Atlas avverte però le mamme di non fare esclusivo affidamento sulle contrazioni per individuare il momento del parto poiché “Ci possono essere donne che hanno forti contrazioni ravvicinate senza dilatazione e, al contrario, donne che con poche contrazioni raggiunge il massimo della dilatazione” si legge su thestir.
E voi unimamme quanto ci avete messo a raggiungere il massimo della dilatazione?