Vi abbiamo raccontato nei giorni scorsi la storia di una coppia che dopo aver provato per 8 anni finalmente è riuscita a realizzare il suo sogno, e ora aspettano ben 4 gemelline! Inutile dire che la storia è di per sè commovente, ma sicuramente colpisce molto chi ha provato sulla sua pelle (e sulla sua anima) l’esperienza della fecondazione assistita. Tentativi, speranze, sofferenza (si perchè si tratta di tecniche non proprio indolori). Un papà si è così emozionato, e si è sentito così “toccato” da volerci inviare il suo pensiero. Eccolo:
Bello… perche’ è finito bene. Dalle immagini non traspaiono le emozioni della donna e, in maniera diversa ma non meno intensa, l’uomo che hanno ogni secondo da quando iniziano il percorso, che è comunque un calvario.
Ti domandi sempre, quando prepari la puntura ad ogni ora in ogni luogo, se queste bombe ormonali, quanto peseranno sulla salute futura, salute fisica e salute emotiva.
Non traspaiono i pensieri di un uomo che vuole diventare a tutti costi padre e gli stessi di una donna che vuole diventare, giustamente, per il ciclo naturale di questa vita, mamma.
Si l’esperienza ti segna, nel bene e nel male, ti chiedi perche’ proprio a me, quale disegno c’e’ in una difficilissima procreazione. Ti domandi, chiedi a te stesso e agli altri il perche’. Non c’e’ risposta, c’e’ solo da combattere fino al raggiungimento dell’obiettivo, del sogno, che la maggioranza accoglie e apprezza, ma che purtroppo taluni toccano e poi disfano.
Poi, arriva l’impianto, solo tre ovuli in Italia (almeno ai miei tempi), e se non erano buoni ? via non fa nulla, si aspettano altri tre mesi, e via con punture, analisi, visite, sorrisi e facce serie. Questa è l’ultima, questa è quella giusta… l’ultima… Di ultime ne ho sentite undici.
Ogni volta è sempre peggio. Ogni volta ti viene di abbandonare… ma no… si continua, ci si fa’ forza l’uno con l’altro, l’obiettivo non si deve perdere di vista. Ad ogni tentativo fallito, cambi struttura, dottore, metodo, analisi, analisi di lui di lei, viaggi della speranza… Si perde la cognizione del tempo, ogni volta ti sembra ieri, ma invece no, il tempo che cura le ferite è infido nel contempo, uccide ogni giorno di piu’ la speranza, incominci ad essere esperto di genetica, di invecchiamento, di ciclo e mestruazioni, cogli qualsiasi avvisaglia del cambiamento dell’essere che ti sta accanto. Si, con la speranza di sapere in anticipo come andrà a finire l’ultima provetta.
Non sempre finisce bene, non sempre si ottiene il risultato voluto, non sempre sei tu la coppia fortunata.
Poi però, nel nostro caso, una domanda, una serie di fogli di carta, ed ecco dopo 15 anni a rincorrere un sogno di avere un bambino naturale, in poco tempo arrivano due esseri, che sono tuoi dal primo momento che li hai visti, sono tuoi per sempre e tu sei di loro per sempre, nulla è per sempre, no, con i figli è cosi, fino ad arrivare a dimenticare il tempo che non li avevi.
Noi di universomamma abbiamo deciso da tempo di sottolineare quanto anche i futuri papà vivano sulla loro pelle le emozioni legate all’evento concepimento e nascita. In tal caso questo papà ne è la dimostrazione.
Un papà che ha sofferto per anni, per 11 volte ha sperato che “il miracolo” avvenisse, per 11 volte è rimasto deluso…però non si è arreso, non si sono arresi, e dopo 15 anni sono finalmente riusciti a realizzare il loro sogno di diventare genitori, di poter dare amore (perchè di questo si tratta!) a due fratellini adottati, che finalmente, grazie a questa coppia, hanno ora una famiglia!
Cos’altro aggiungere, se non grazie per aver condiviso con tutte noi le tue emozioni! E poi dicono che gli uomini non lo fanno… 🙂
E voi unimamme, che ne pensate del pensiero di questo papà?