Al mondo ci sono storie sorprendenti che paiono un inno alla vita, nonostante enormi ostacoli.
Questa è la storia di Melissa Carleton,trentanovenne in coma da due mesi che ha dato alla luce il suo piccolo: West Nathaniel presso il reparto di medicina dell’Università della California di San Francisco.
Una mamma compie un “miracolo”
Purtroppo, in questa vicenda, la fatalità ha avuto un ruolo fondamentale. La sera prima di operarsi per un tumore benigno al cervello, la donna ha avuto un ictus.
Successivamente i medici sono riusciti ad operarla, ma la donna non si è più svegliata completamente, proseguendo la gravidanza in stato comatoso.
Il marito Lande ha affiancato la moglie, sostenendola come meglio ha potuto, gioendo di qualunque minimo cambiamento, come un movimento della mano, l’apertura degli occhi e quando è arrivato il momento del parto, le ha tenuto la mano.
Familiari, amici, ma anche estranei, venuti a conoscenza della storia, hanno cominciato a raccogliere denaro per comprare vestiti e pannolini per il piccolo.
I medici infatti avevano assicurato che se Melissa e il bimbo fossero riusciti ad arrivare ad almeno 28 settimane di gestazione, il figlio di Lande avrebbe avuto buone possibilità di sopravvivenza.
Ora Lande è diventato papà ed è al colmo della gioia, ma non vede l’ora che la moglie possa svegliarsi e tenere in braccio il suo bambino.
Medici e neo papà sono anche riusciti a far sì che Melissa allatti West creando così quel legame unico tra madre e figlio.
Lawanna, la madre di Melissa, che nella vita è un’infermiera, è convinta che la figlia, nel profondo, sappia di aver partorito.
Questa vicenda, di amore materno e coraggio, ci fa ricordare quello di cui vi abbiamo parlato tempo fa, riguardante Jenna, che dopo aver partorito le sue due gemelle è finita in coma farmacologico.
Non sappiamo che se per Jenna la situazione sia migliorata, ma speriamo c speriamo che Melissa e la sua famiglia possano presto tornare riuniti.