Care unimamme, vi ricordata la storia di Layla, la bambina che era riuscita a combattere una forma aggressiva di leucemia che l’aveva colpita quando aveva ancora 3 mesi? Layla per alcuni mesi era rimasta l’unica bambina a cui era stata somministrata una speciale terapia, ma poi anche un altro bambino ha potuto beneficiarne.
I medici che hanno compiuto questo esperimento sono sempre più convinti che potrebbe aiutare moltissimi bambini molto malati e che la loro sia “la prima terapia che cura davvero il cancro“.
La nuova terapia contro il cancro ha avuto successo con 2 bambini
A Londra questi due bambini sono stati curati dalla leucemia grazie a cellule immuni geneticamente modificate derivate da un donatore.
Dal primo esperimento e dal secondo sono passati rispettivamente 18 mesi e un anno.
Questo esperimento apre le porte alla possibilità di usare riserve universali di cellule che possono essere fatte gocciolare nelle vene di un paziente con scarso preavviso.
I bambini protagonisti di questo esperimento, che avevano 11 e 6 mesi, avevano entrambi la leucemia e affrontato precedenti fallimentari trattamenti, si legge sul Daily Mail.
Alcuni ricercatori accusano però i colleghi londinesi, guidati dal Professor Waseem Qasim, di aver somministrato ai pazienti anche la chemioterapia normale, cosa che è vero ma senza risultati, infatti i genitori di questi bambini hanno acconsentito a provare questa terapia sperimentale solo dopo che le tradizionali non avevano funzionato.
“C’è un indizio dell’efficacia ma non la prova” dichiara su Technology Rewiew Stephan Grupp, direttore del centro di immunoterapia di un ospedale di Philadelphia.
“Sarebbe favoloso se funzionasse, ma non è stato ancora dimostrato”.
I trattamenti adoperati hanno usufruito delle cellule T, comunemente conosciute come Car-R, che non sono ancora vendute a fini commerciali. Queste hanno già dimostrato un incredibile successo contro le cellule del cancro.
In alcuni studi compiuti da Novartis e Juno la metà dei pazienti sono stati curati in modo permanente dopo aver ricevuto versioni alterate delle loro stesse cellule del sangue.
“Un paziente potrebbe essere curato immediatamente invece di estrarre cellule da una persone e poi produrle a livello industriale“ dichiara Julianne Smith, vice presidente di CAR-T, specializzato nel rifornimento di cellule.
Con il nuovo approccio “pronto da indossare”, quello utilizzato per i bambini guariti, il sangue viene prelevato da un donatore e poi convertito in centinaia di dosi che possono essere congelate e archiviate. Il costo di questa operazione dovrebbe essere sui 4 mila dollari.
Per alterare le cellule del sangue di un paziente occorrono invece 50 mila dollari.
A ogni modo la cura utilizzata per i due bambini di cui abbiamo parlato è nota per essere quella che ha utilizzato le cellule più trattate a livello ingegneristico, con un totale di 4 cambiamenti genetici:
- in una delle alterazioni si sottrae alle cellule del donatore la capacità di attaccare il corpo di un’altra persona.
- in un’altra si programmano le cellule per attaccare il cancro.
In altri contesti si continua a portare avanti sperimentazioni per trovare trattamenti contro il cancro e altre malattie.
Unimamme, voi cosa ne pensate di questa nuova scoperta? Noi speriamo che venga presto studiata e testata clinicamente, per poter avere nuove conferme.
Noi vi lasciamo con la storia della bimba guarita dal cancro grazie al virus dell’AIDS.