L’educazione sessuale è una materia sempre molto delicata.
Quando si rivolge agli adolescenti occorre professionalità e attenzione. I ragazzi devono imparare a conoscere il proprio corpo, a riconoscere le proprie emozioni e a gestire le tempeste ormonali da cui sono naturalmente investiti. Per questo motivo, quando la rivista Teen Vogue ha pubblicato una guida al sesso anale per adolescenti è scoppiata la bufera.
Educazione sessuale: le polemiche per una guida dedicata agli adolescenti
Teen Vogue, che come dice il nome è una rivista rivolta ai teenager (soprattutto ragazze in età da scuola superiore, dai 13 ai 17 anni), ha pubblicato un articolo con una guida al sesso anale. L’intenzione dell’autrice, Gigi Engle, scrittrice 26enne, era quella di dare informazioni pratiche su come affrontare l’atto. Una guida per gli adolescenti LGBTQ e per le giovani coppie eterosessuali in cerca di esperienze diverse dal solito.
Gigi Engle ha voluto scrivere su Teen Vogue un articolo informativo per ragazzi. Salvo però dimenticarsi di raccomandare di usare le adeguate protezioni, come sempre dovrebbe essere fatto in tema di educazione sessuale. Solo in un momento successivo l’articolo è stato corretto, aggiungendo la raccomandazione dell’uso del profilattico anche nel sesso anale. Questa pratica, infatti, per non essendo a rischio gravidanza, è ad alto rischio di contrazione di malattie, per l’alto numero di batteri presenti nel retto.
L’articolo, comunque, ha suscitato accese polemiche, molti genitori scritto lettere di protesta e hanno accusato Teen Vogue di fare una cattiva educazione sessuale e di incoraggiare i ragazzi a praticare la sodomia.
Le reazioni sono state le più disparate: dalle lettere di protesta di molti genitori alla rivista, alle critiche circostanziate, fino alle reazioni più plateali, come quelle di The Activist Mommy, una mamma che dalla sua pagina Facebook ha chiesto il ritiro della rivista dagli scaffali dei negozi e ha invitato tutti i genitori a bruciarla, come ha fatto lei nel video che vi mostriamo qui sotto, visto da più di 10 milioni di persone.
Alle critiche ha risposto il direttore editoriale della rivista, Phillip Picardi, che ha accusato i detrattori di omofobia. In merito ha anche postato su twitter una foto molto polemica, in cui bacia un uomo e mostra il dito medio.
Tra queste polemiche spettacolari, si inserisce invece la discussione più misurata e circostanziata di una mamma medico, Adrian H. Wood, che sulla sua pagina Facebook Tales of an Educated Debutante, ha contestato l’articolo di Teen Vogue punto per punto.
La donna ha espresso stupore per l’argomento proposto da Teen Vogue, “una guida al sesso anale”, in una rivista per adolescenti. Al di là del tema delicato, la critica di Adrian H. Wood riguarda soprattutto le problematiche legate alla salute nel sesso anale, criticando il giornale per non averle affrontate o averlo fatto in modo superficiale.
La dottoressa ha criticato il modo in cui l’informazione sul sesso anale è stata proposta ai ragazzi, con un tono più persuasivo più che fattuale. Ha anche citato un gastroenterologo Frederick Gandolfo il quale sostiene che l’ano non è strutturato per l’attività sessuale.
Adrian H. Wood ha poi elencato i problemi di salute che il sesso anale può causare alle donne, come l’incontinenza fecale, che secondo i dati colpirebbe il 34% delle donne che lo praticano, o problemi psicologici legati allo stress emotivo. Per non parlare di certi disagi imbarazzanti, come il contatto con le feci.
La donna ha anche sottolineato che la pratica del sesso anale può aumentare i rischi di cancro al retto e anche quelli di contrarre l’HIV, che sarebbero due volte maggiori di quelli dello scambio di siringhe e fino a tredici volte maggiori rispetto al sesso vaginale.
Gli altri rischi per la salute sono quelli di contrarre l’epatite A, B e C, parassiti come la giardia e ameba intestinali e diversi batteri come l’Escherichia Coli.
Infine, la mamma medico ha criticato il ruolo dell’autrice dell’articolo, che si definisce una educatrice sessuale, ma che in realtà non è una sessuologa. Concorda con lei che i ragazzi debbano essere informati sulla sessualità, ma non nel modo in cui è stato fatto su Teen Vogue.
Secondo Adrian H. Wood i ragazzi devono parlare con i genitori e non è vero che molti adolescenti praticano il sesso anale, come scritto nell’articolo su Teen Vogue. La mamma medico afferma che si tratta di basse percentuali: solo il 5% delle ragazze tra i 16 e i 17 anni e il 18% di quelle tra i 18 e 19 anni. Il modo di educare non è quello di Teen Vogue, secondo Adrian H. Wood.
Infine, una critica di diverso tipo è arrivata dal quotidiano Independent, in cui si critica l’articolo di Gigi Engle perché sminuisce il ruolo della donna nell’attività sessuale.
L’articolo descrive il piacere del sesso anale nei ragazzi con la stimolazione della prostata, mentre per le ragazze il piacere verrebbe dalle terminazione nervose dell’ano. Tuttavia nelle tavole anatomiche pubblicate dalla rivista le donne vengono definite come individui “non possessori di prostata”. Una definizione che il giornalista ha trovato estremamente riduttiva e svilente della donna. Anche perché tenderebbe a mettere sullo stesso piano ano e vagina, come se la donna e la sua anatomia fossero concepite ad esclusivo beneficio dell’uomo.
Anche l’Independent, poi, critica l’articolo di Teen Vogue per non aver affrontato i rischi per la salute del sesso anale.
Voi unimamme cosa pensate di questo articolo e del tema che affronta?
Vi ricordiamo il nostro articolo: Educazione sessuale: non basta parlare ai figli secondo l’esperto.
VIDEO: discussione sull’articolo di Teen Vogue