Emergenza adozioni nel mondo: i bimbi rimasti orfani sono troppi e i genitori adottivi troppo pochi!

bambino piccolo da solo

 

Il viaggio nella genitorialità spesso è fatto anche di adozione. Un modo per fare l’esperienza della genitorialità e allo stesso tempo aiutare quei bambini che sono stati abbandonati e hanno bisogno di amore, di una casa, insomma di una famiglia.

Il documento elaborato dall’ Ecosoc (il Comitato economico e sociale dell’Onu) e divulgato durante la “XXIII Settimana delle Famiglie di Amici dei Bambini” organizzata da Ai.Bi (Amici dei Bambini) comunica tuttavia un dato che fa riflettere, ovvero:  a quanto pare, nel mondo ogni anno vengono adottati soltanto 260 mila bambini, il che, tradotto, significa circa 12 bambini ogni 100 mila persone.

Questo ci racconta come l’ adozione sia qualcosa che si verifichi ancora assai poco nel mondo.

A questi dati si aggiunge il fatto che  ai bambini bisognosi di essere adottati si aggiungono i bambini orfani di entrambi i genitori a causa dell’ Aids e l’ Onu afferma che per dare una famiglia soltanto a questi bambini bisognerebbe che il numero delle adozioni nazionali e internazionali aumentasse almeno di 60 volte, ovvero, per dirla con i numeri, in totale le adozioni a livello mondiale dovrebbero essere di 15  milioni e 600 mila bambini.

In pratica 16 milioni di adozioni dovrebbero riguardare soltanto i bambini orfani di Aids, il che significa che a questi vanno sommati gli altri minori abbandonati per altre cause.

Per questo motivo l‘Associazione AiBi ha annunciato che darà il via ad una ricerca per cercare di comprendere quale  sia il numero reale di bambini bisognosi di essere adottati affinchè questo dimostri a livello internazionale quanto sia reale e concreto il bisogno di adozioni che c’è nel mondo e quanto sia necessaria una riforma delle pratiche di adozione affinchè si riesca a rispondere e magari a risolvere definitivamente un problema che possa rendere migliori le vite di questi bambini.

E voi unimamme, eravate coscienti di questi numeri?

 

Fonte: www.vita.it

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