Unimamme, avete mai notato come il momento della nascita, venga spesso standardizzato in immagini che non hanno nulla a che fare con quello vivono davvero le mamme?
L’immagine del parto più diffusa è quella di una donna intenta a spingere con tutte le sue forze distesa su un letto in un ospedale. La maternità viene quindi rappresentata come difficile, dolorosa, qualcosa addirittura da temere.
L’organizzazione Birth Positive Movements però non ci sta e anzi incoraggia le donne a riappropriarsi del momento del parto, ad aumentale le aspettative, a conoscere i propri diritti e a riguadagnare fiducia sul fatto che questo sia un evento naturale per il corpo femminile. Per questo motivo l’associazione ha una pagina Facebook dove condivide le immagini scattate dalle partorienti e in cui le donne si sentono libere di raccontare per immagini le loro esperienze di parto nel rispetto reciproco, e dalla quale molte donne che aspettano traggono ispirazione e coraggio.
Ultimamente però Facebook ha rimosso alcune immagini dalla pagina, poiché avrebbero mancato agli “standard comuni”. Non a caso queste foto non corrispondono all’idea “comune” di parto. In una la donna è inginocchiata, nella secondo invece è sott’acqua e il bimbo sta emergendo dalla vagina.
Non si tratta solo una questione di nudo, ma di come i social media veicolano l’immagine della donna e di come, per millenni, si è tentato di sopprimere il potere femminile. Anche il parto infatti è una questione di femminismo e appartiene a un’ondata che si concentra sul corpo femminile.
Nel corso degli anni il corpo femminile, durante il parto, è stato sterilizzato, nonché censurato, coperto da teli, messo a tacere dalle droghe e persino nascosto alla vista del pubblico.
Il risultato di questa campagna è che molte donne si approcciano a questo evento con ansia e paura, senza sapere che possono esercitare il loro diritto di dire no e scegliere vie alternative alla medicalizzazione.
Nelle immagini censurate da Facebook le donne appaiono, attive, sicure di sé, padrone del loro corpo nudo, senza mostrare vergogna alcuna.
Sarò per questo che l’azienda di Mark Zuckerberg le avrà censurate? Per questa sorta di “inusuale” dimostrazione di potere?
Voi unimamme cosa ne pensate di questo argomento? Ultimamente le donne stanno acquistando più consapevolezza del potere e della bellezza del proprio corpo durante la gravidanza, come dimostra anche il servizio fotografico di Sandi Ford.
Basterà questo a rompere gli argini e far capire alla società che le donne non vanno più “limitate”, nascoste o censurate durante il parto?
Dite la vostra se vi va, e nel frattempo date anche un’occhiata alla pagina censurata…
(Fonte: The Guardian)