Unimamme, oggi vogliamo parlarvi dell’incredibile storia di due gemelle siamesi di origine haitiana che sono state sottoposte a una delicatissima operazione per essere separate.
Sorelline siamesi: un’incredibile operazione
La loro incredibile storia è legata a quella del dottor Ford arrivato ad Haiti a seguito del terribile terremoto di qualche anno fa, ma anche lui originario di quei luoghi.
Il padre delle bimbe David è addirittura un sopravvissuto al terremoto ed è stato trovato vivo sotto le macerie dopo 7 giorni, ma questo non gli ha impedito di avere tre figlie, due delle quali, appunto, sono le gemelline siamesi.
Delle sue bambine Manousheka, la mamma, ha detto: “anche se sono unite hanno personalità diverse: Marian è sempre allegra, felice, soprattutto quando vede altre persone, Michelle invece è più introversa”.
Il pensiero di non dividerle è passato per la mente di David, ma l’uomo è stato dissuaso dalla moglie. “Se le amiamo davvero dobbiamo dare loro una possibilità, separiamole così che possano avere una vita piena“ ha detto la donna.
L’operazione per separate le piccole, da condurre in un Paese povero, poteva destare ben più di qualche preoccupazione. Dopo il terremoto però Haiti ha avviato una partnership con Partners in Health, un’organizzazione che si occupa di fornire macchinari moderni alle popolazioni che ne hanno necessità. Punto di congiunzione di questa operazione è stato proprio il dottor Ford.
Per cercare di far comprendere quanto sia stata delicata questa operazione dovete considerare che la nascita di gemelli siamesi capita 1 volta su 200 mila nascite e che gemelli legati per l’addome costituiscono il 30% di questi rari parti.
Attaccate insieme dallo sterno Marian e Michelle avevano in comune anche il fegato.
L’operazione per separarle a cui hanno partecipato due team divisi per colori ha richiesto 7 ore, ma uno dei medici in capo ha osservato che c’è voluto meno tempo di un’altra procedura in cui vi era anche attaccamento pelvico.
Le piccine hanno affrontato 11 procedure separate con complicazioni minori. Durante l’operazione i medici hanno anche rimosso una ciste ovarica all’interno di Michelle e hanno ricostruito la parete addominale.
Sono stati anche creati nuovi ombelichi sulla pancia delle bimbe la cui cicatrice mediana verticale sparirà col tempo.
A un certo punto i chirurghi si sono resi conto dell’enormità di quello che stavano facendo “le loro casse toraciche erano collegate in basso così abbiamo dovuto rimuovere un pezzo dello sterno e quindi potevamo vedere cuore e polmoni battere” ha dichiarato uno dei medici.
Dopo l’operazione le piccole sono state sistemate in terapia intensiva con un’equipe di medici e volontari a prendersene cura.
Dopo 72 ore è stato dato loro come nutrimento latte della mamma mischiato con la formula.
“Ora abbiamo due bambine, due organismi viventi indipendenti. Non c’è un sostituto soddisfacente per l’eccellenza“ ha dichiarato il professor Ford.
La mamma Manousheka è ancora esterrefatta per il risultato : “è straordinario vederle giacere ognuna sulla propria schiena”.
Questa straordinaria operazione non sarebbe stata possibile, naturalmente, senza la coordinazione di tutto il team di chirurghi, anestesiologi, terapisti della respirazione, infermiere dell’Ospedale dei bambini di Los Angeles e del Keck Medicine della University of Southern California.
Ora queste piccone hanno davvero la speranza di poter condurre una vita normale circondate dall’amore dei loro cari.
Unimamme a voi è piaciuta questa incredibile storia a lieto fine?
In passato vi avevamo già parlato di un altro caso di gemelle siamesi separate dopo una difficile operazione.