C’è molta pressione sui genitori affinché risultino sempre perfetti, i media mostrano case linde e splendenti, figli che sorridono felici e mamme e papà senza un pensiero.
Genitori e bambini come sono nella realtà: un progetto fotografico
In realtà sappiamo tutti che essere genitori è molto diverso, per questo motivo Erika Roa, Lacey Monroe e Natasha Kelly hanno fondato: Sham of the Parenting (La falsità della genitorialità), un progetto fotografico che mira a mostrare i momenti reali.
“Il nostro progetto è dedicato a documentare fotografie di famiglia e tutto il caos, i capricci, la genuina gioia e i momenti memorabili che accadono quando non siete impegnati e far sembrare tutto perfetto”.
Le tre fondatrici si sono incontrate nello stesso corso di fotografia, a tutti loro è stato criticato il fatto che le loro immagini non fossero abbastanza pulite. “Se le nostre foto avessero dovuto essere pulite non avremmo mai potuto scattare nelle nostre case. Quindi le nostre foto sarebbero risultate disoneste”.
“Quindi abbiamo deciso di concentrarci sulle nostre famiglie e girare le macchine fotografiche all’interno per esaminare cosa voglia dire essere una famiglia nel mondo di oggi. Eravamo stanchi di vedere immagini che mostravano solo bambini puliti felici e sorridenti in interni immacolati o campi inondati di sole durante l’ora d’oro. Sapevamo che non era così che sembravano le nostre vite e abbiamo pensato che là fuori ci fossero altre persone che ambivano a ritratti più onesti della vita di famiglia”.
Così, prendendo ispirazione dal poema The Spring Issue di Sarah Dunning Park, Roa, Monroe e Kelly hanno lanciato “Sham of The Perfect”.
I creatori infatti sentono la pressione del dover essere genitori sempre perfetti.
“Arriva da tutte le parti dai libri sull’essere genitori con un’infinita qualità di informazioni conflittuali, dai gruppi delle mamme che possono diventare malevoli con insulti online se non ci si sottomette alle loro pratiche, a rappresentazioni visuali da cui siamo costantemente bombardati tramite Pinterest, la pubblicità e i social media”.
“Le pubblicità ci dipingono come manchevoli e solo comprando di tanto in tanto un oggetto saremo in grado di sembrare giovani, magri, bellissimi, di avere una casa immacolata con uno stupendo e invidiabile arredamento, con piatti da gourmet per i nostri pasti a tavola, tutto mentre i nostri figli sono felicemente impegnati in attività che li arricchiscono e li educano e garantiscano che siano al massimo delle loro classi pre scuola”.
La pressione di doversi confrontare con false nozioni di perfezione è una delle ragioni per cui è importante mostrare la vera realtà dell’essere genitori.
“Le immagini nella serie mostrano case disordinate, bambini sporchi e caotici appuntamenti di gioco. Pensare che sei il solo con piatti sporchi su tutta la tavola o pile di vestiti da lavare con bimbi che non siedono graziosamente o non indossano completi perfettamente messi insieme ti fa sentire meno che inadeguato e che non sei abbastanza. Vogliamo che le persone vedano che non sono le sole a non hanno case perfette o bambini perfetti e che va tutto bene”.
“Essere genitori non arriva con uno stipendio, con i giorni di malattia, le ferie e i benefit. Le ore sono non stop, letteralmente e spesso riguardano litigare con una persona piccola sul lavare le loro mani mentre si cerca di calmare un’altra persone piccola che è distrutta perché un piolo quadrato non entra in un buco rotondo”.
“Si tratta anche del lavoro più straordinario e che ci rende più umili che un individuo possa avere. Lo sforzo che ci mettono i genitori per andare avanti merita di essere festeggiato e le sfide che affrontano meritano di essere mostrare”.
Il trio dei fondatori incoraggia i genitori ad abbracciare il caos “può essere demoralizzante soffrire all’idea che gli altri abbiano capito e che tu sia stata lasciata sola a lottare per eliminare la misteriosa macchia dal tappeto (Sarà cioccolato? Cacca? Vuoi davvero sapere la risposa?)e non riesce a ricordare l’ultima volta che il piccolo ha mangiato di sua spontanea volontà della verdura fresca.
“Non voglio che qualcuno senta di non essere abbastanza o fallisca perché la sua casa non sembra una foto perfetta”.
Unimamme e voi cosa ne pensate di questo progetto?
Anche voi vorreste partecipare con le foto delle vostre case allegramente imperfette?
Noi vi lasciamo con 11 immagini che dimostrano come i bimbi siano adorabili pesti.