La memoria, specie nella terza età, è una risorsa importante e il sonno è una cura, o perlomeno un aiuto al mantenimento, per questa naturale funzione dell’uomo. Un buon sonno è importante per i bambini, ma è anche importante per noi. Vediamo perché.
Una media di sette ore giornaliere sarebbe l’ideale per conservare una discreta funzionalità mnemonica anche in età avanzata. Lo dimostra uno studio pubblicato sulla rivista dell’Associazione Geriatrica Americana.
Lo studio ha prima indagato le abitudini passate relative al sonno di un gruppo di donne. È stato fatto un profilo delle loro abitudini durante la loro età adulta e comparato con i risultati su test cognitivi e di memoria ripetuti in un arco di sei anni.
I risultati confermano che le persone abituate a dormire cinque ore a notte o meno hanno avuto performance meno efficaci. Allo stesso modo quelle donne abituate a dormire nove o più. Sebbene il sonno fosse stato precedentemente collegato a problemi cardiologici a diabete e depressione, il collegamento con la memoria è di recente indagine.
Ma come spiegare i risultati per chi abbonda? Probabilmente il problema risiede nella qualità del sonno e nella capacità del nostro cervello di sfruttare quelle ore per ristabilire equilibri chimici.
Per dormire meglio ecco alcuni consigli efficaci:
1. Stabilite una routine pre-sonno.
2. Non utilizzate il letto per vedere la tv o leggere.
3. Non posticipate la vostra sveglia se non riuscite a dormire.
4. Fate esercizio fisico.
5. Lasciate le attività più faticose per la prima parte della giornata.
6. Non andate a letto affamati, ma non mangiate troppo prima di dormire.
7. Limitate la caffeina.
8. Non bevete troppo dopo cena.
9. Rendete la vostra camera da letto buia e tranquilla.
10. Se fate un riposino pomeridiano, che non sia più lungo di mezz’ora.
Chissà se le nostre unimamme dormono bene? Certo non è facile farlo con dei bambini piccoli in casa, ma stare attenti alle nostre routine può facilitare anche le loro.