Il Bibliomotocarro: se i bambini non vanno ai libri, i libri vanno dai bambini

Leggere è importante, per i nostri bambini ha anche un valore aggiuntivo: aiuta a crescere e a sviluppare la loro intelligenza. Per questo, ma non solo, il maestro Antonio La Cava ha portato avanti quest’iniziativa tra mille difficoltà, per far arrivare la lettura anche in quei posti dove non esiste una biblioteca.

Bibliomotocarro

Nato tra il 1999 e il 2000 il Bibliomotocarro non era altro che un motocarro colmo di libri che girava per i paesi. L’iniziativa dal nome “I libri hanno messo le ruote” ebbe un successo insperato con punte di 450 prestiti a settimana.

Il successo continuò con un’altra geniale iniziativa: “Libri al citofono”. In alcune scuole vennero installate delle cassette dove i bambini (ma non solo) potevano inserire le loro richieste. I debiti cominciarono ad aumentare, dato che i libri venivano spesso acquistati per poter soddisfare le richieste.

Bibliomotocarro

Il maestro La Cava dovette abbandonare l’iniziativa perché i costi non erano più sostenibili.

Per fortuna la partecipazione al Salone Internazionale del Libro di Torino gli valse un breve passaggio televisivo a Unomattina e a Quelli che il calcio e un minimo di notorietà, a cui seguì due anni dopo il 1° Premio Nazionale quale miglior Progetto per la promozione del Libro e della Lettura promosso dal Ministero per le Attività Culturali e i Beni Librari. I 5700 euro vinti permisero di dare la forma a casetta al Bibliomotocarro e di continuare con tutte le sue attività.

Una biblioteca ambulante, un sogno romantico di un maestro che ha sempre desiderato portare fuori dalle aule la cultura, farla viaggiare, per raggiungere anche i bambini più distanti. Un progetto così non può che essere amato da tutte le nostre unimamme.

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