Che il parto sia un evento naturale è fuori discussione: considerando che neanche 50 anni fa si partoriva in casa e che si andava in ospedale solo se c’erano complicazioni o doveva essere praticato un cesareo, la deriva che oggi ha preso la nascita sembra in tutt’altra direzione. Sia la gravidanza sia il parto sono estremamente medicalizzati: troppi esami durante la gestazione e interventi invasivi che nulla hanno a che fare con ciò che la donna è predisposta fisiologicamente a fare.
Il parto è un evento naturale: ecco perché non è giusta la troppa medicalizzazione
Ad esempio la donna è costretta – non in tutti gli ospedali per fortuna – a partorire solo in determinate posizioni, non in quelle che le sono più comode anche per favorire un sollievo durante le contrazioni.
Spesso si fa ricorso all’episiotomia anche quando non è necessaria con la conseguenza che anche un parto naturale può avere un decorso più lungo di quanto sarebbe giusto.
Per comprendere quanto sia inefficace e ingiusta l’eccessiva medicalizzazione del parto in Italia “Freedom For Birth Rome Action Group“, un’associazione che si batte per l’autonomia di scelta nella vita delle donne per quanto riguarda il sesso e la nascita, ha realizzato un cortometraggio che spiega bene quanto invasiva sia la presenza medica durante il travaglio.
Il video dal titolo “La prestazione – Sex like Birth” su youtube è riservato a un pubblico adulto, non tanto per ciò che si vede ma per ciò che si immagina.
La coppia protagonista del corto “deve” concepire e per farlo viene affiancata da un medico e da un’infermiera che intervengono sull’atto, criticando o “aggiustando” il tiro. E’ una parodia di ciò che succede durante il travaglio, e che viene ritenuto una cosa normale.
Il gruppo ricorda che l’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, raccomanda alle partorienti di assumere la posizione più comoda durante il travaglio.
Inoltre il gruppo ricorda che durante il travaglio alle donne è vietato quasi tutto, come ad esempio di mangiare o di bere. In realtà delle barrette energetiche, ad esempio, sono molto indicate per dare energia che poi verrà spesa durante la fase espulsiva.
P0sizioni obbligate, episiotomia, non bere e non mangiare purtroppo sono pratiche diffuse senza che venga chiesto il consenso, o peggio, il parere alle donne. E il risultato? L‘Italia è tra i primi Paesi in Europa a far ricorso al cesareo, anche quando non sarebbe necessario. E la giustificazione piu’ usata: “mancato impegno della parte presentata“.
E voi unimamme ci raccontereste la vostra esperienza?