Il “quarto trimestre”: l’importanza del contatto nei bambini appena nati

il quarto trimestre

Unimamme, avete mai sentito parlare del “quarto trimestre“? Si tratta dei primi tre mesi di vita del bambino, subito dopo la sua nascita. E’ un concetto relativamente nuovo, che spiega come mai vostro figlio preferisca stare vicino a voi , se non proprio addosso. Coloro che vi dicono “Non tenerlo sempre in braccio, che gli stai dando un vizio” sappiate che hanno torto marcio: quindi non crucciatevi e fate tutto ciò che serve al vostro piccolo “nano” per iniziare la sua avventura nel mondo.

Ci sono infatti delle accortezze a cui potete ricorrere per calmare il vostro bambino quando non riesce a dormire oppure quando ha le coliche: una mia amica mi raccontava che quando suo figlio aveva mal di pancia lo metteva nella fascia elastica e si addormentava di colpo. Ecco allora tutte le varie “tecniche” da utilizzare nel famoso quarto trimestre.

Nel “quarto trimestre” il contatto non è un vizio!

Prima di illustrarvi che cosa potete fare con il vostro bambino appena nato, vi vogliamo mostrare quali siano le differenze tra l’utero materno e il mondo fuori per un neonato in una tabella che abbiamo tradotto.

differenze utero e mondo


 

Gran belle differenze vero? Provate voi a stare per nove mesi in un ambiente confortevole e all’improvviso essere catapultati in un mondo estraneo dove tutto è grande e sconosciuto per un esserino di 50 cm.

Cosa può allora fare una mamma per calmare il senso di spaesamento del proprio piccolino?

  • Movimento: quando portavate il vostro bambino nel pancione lui era costantemente cullato. Per questo se provate a fare una danza con lui in braccio, saltellare o vi “dimenate” un pochino con lui in braccio, vedrete che gli farete solo piacere!
  • Contatto pelle a pelle: il massaggio è un’arma molto efficace per un bambino. Lasciatelo solo con il pannolino e praticate dei movimenti sul suo corpicino. Per lui il contatto è molto importante: aiuta a regolare la temperatura, diminuisce lo stress e aiuta la produzione di ossitocina, l’ormone dell’amore.
  • Letto condiviso: sebbene in molti non approvino questa pratica, i bambini molto piccoli dormono molto bene assieme alla mamma e papà. E’ comunque importante seguire delle regole per la sicurezza del bambino, come per esempio tenere i cuscini lontano da lui per evitare che soffochi.
  • Avvolgere il bambino in una coperta: è una pratica caduta in disuso, ma in realtà ai bambini piace molto perché ricorda loro quando stavano ne ventre materno. Certo, la soluzione migliore sarebbe quella di tenerli tra le vostre braccia, ma essere avviluppati nelle coperte è altrettanto efficace.
  • Portare in fascia: anche questa è una pratica che può aiutare il bimbo a ritrovarsi come se fosse nel ventre materno. Scegliete molto attentamente la fascia e state attente alla posizione in cui mettete il bimbo: la posizione deve essere quella della rana per evitare traumi alla spina dorsale.
  • Posizione: se il bambino magari ha mal di pancia, tenetelo a pancia in giù.
  • Rumori: i bambini amano i suoni, ma non tutti la pensano allo stesso modo. Per esempio qualcuno potrebbe trovare più rilassante il rumore di un aspirapolvere rispetto ad una ninna nanna. Realizzate magari un Cd con i suoni che più piacciono e fateglielo sentire.
  • Allattamento: il momento dell’allattamento – indipendentemente se sia al seno o al biberon – è un modo per il vostro bambino per rilassarsi. Non si tratta solo di nutrimento infatti, ma anche di bisogno di consolazione o di relax.
  • Bagnetto: ricordatevi che l’utero materno è come un’enorme piscina galleggiante. Quindi via libera al bagnetto! Meglio ancora se insieme a mamma e papà! 😉
  • Andare fuori all’aperto: i bambini si placano subito quando escono. Questo perché gli stimoli uditivi li rilassano.

E voi unimamme avetate mai pensato a tutti questi motivi per i quali un bambino appena nato potrebbe stranirsi? Quali tecniche avete usato?

 

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