Benché in generale si assista a un aumento delle percentuali delle donne che allattano al seno, recenti studi dimostrano che moltissime donne non riescono a raggiungere gli obiettivi che si erano prefissate nell’allattamento al seno.
Più di 2/3 delle donne che vorrebbero allattare per almeno 3 mesi non ci riescono.
Le ragioni principali sono:
- problemi di attaccamento
- dolore ai capezzoli
- preoccupazioni riguardo la produzione di latte
Nel corso della prima settimana di allattamento le mamme riportano di dover affrontare sfide significative. A loro spesso viene detto di provare con più determinazione, ma questo non basta.
Una consulente dell’allattamento, con 40 anni di esperienza, Nancy Mohrbacher, dell’International Lactation Consultant Association, ha deciso di condividere un nuovo approccio all’allattamento al seno in modo naturale.
L’allattamento al seno naturale: l’approccio migliore per le mamme e i bambini
Leggendo uno studio inglese del 2008 la donna ha scoperto che i neonati somigliano ai cuccioli di altre specie mammifere, che si nutrono stando sulla pancia. Questa scoperta è in realtà supportata dai numerosi video che mostrano come i neonati, sin dalla nascita, riescano a strisciare sulla pancia della madre per attaccarsi al seno senza aiuti.
Nel passato gli scienziati credevano che i riflessi dei neonati fossero un inutile retaggio dei nostri antenati, oggi invece è chiaro che questi sono la chiave per l’allattamento al seno immediato.
Ogni bimbo che viene al mondo possiede una serie di risposte designate da Madre Natura per renderlo un soggetto attivo che viene nutrito al seno. Ogni bambino è dotato di queste capacità che vengono messe in atto a patto che ci siano le giuste condizioni e che quindi sia il legame con la mamma sia l’allattamento al seno comincino immediatamente e naturalmente. Se il neonato viene posto sulla pancia della mamma queste reazioni innate funzionano meglio.
Nancy ammette che nonostante abbia visto decine di video di “breast crawling” non aveva mai associato l’allattamento alla posizione del bambino a pancia in giù sulla mamma.
Iniziò subito ad sponsorizzarlo alle mamme che si rivolgevano a lei per l’allattamento, risolvendo diversi problemi, ma alcune erano riluttanti.
Poco dopo incontrò un’ostetrica, interessata all’evoluzione biologica e a come mantenere una mente sana, Theresa Nesbitt, la quale la introdusse al lavoro della scuola di Praga del dottor Brian Palmer sull’idea di “pulsanti di pressione” sul corpo dei bambini che migliorano la loro coordinazione se premuti (DNS).
Assieme a Theresa Nesbitt quindi la Mohrbacher ha costituito un nuovo approccio chiamato Allattamento al seno naturale, naturale perché appunto trae ispirazione dal comportamento naturale fornito da Madre Natura ai bambini per aiutarli a nutrirsi.
Questi concetti sono sostenuti dalle ricerche scientifiche che però devono essere presentate in un modo divertente e accattivante, in modo da arrivare a tutte le mamme. Ecco quindi che tornano molto utili video e immagini.
Ecco un video che mostra una di queste posizioni da “sdraiate”.
Come imparare ad allattare al seno con il nuovo approccio?
Le persone ricordano meglio quello che vedono o sentono, lo noterete anche voi nella vita quotidiana, si tratta di un meccanismo cerebrale riguardante i neuroni specchio: quando vediamo qualcosa i nostri neuroni a specchio memorizzano come se lo stessimo facendo noi. E ciò funziona anche con i video.
Ecco anche perché fino a poco tempo non serviva insegnare alle donne come allattare, per via dei neuroni a specchio sapevano già come allattare al seno, perché lo vedevano mentre crescevano.
Le mamme di oggi al contrario non godono più di questo vantaggio, molte non hanno mai assistito a questa pratica, o magari hanno visto solo immagini di mamme che allattavano sedute e rigide, posizione che non aiuta il bambino. Ecco quindi spiegati una parte dei problemi con l’allattamento oggi.
Una delle barriere peggiori per cambiare il modo di allattare è l’immagine che tutte le donne hanno un’idea riguardo l’allattamento: ovvero quella di una donna seduta su una sedia con le labbra del neonato ben serrate intorno al capezzolo. Questa però è una posizione tipica dell’allattamento con il biberon.
Sedere dritta con il peso sul vostro fondoschiena dopo aver avuto un bambino è doloroso. Tenere il bimbo vicino, in modo che non ci sia spazio vuoto tra di voi, vi stanca le braccia causando stress alla schiena, al collo, alla testa. Il bimbo che succhia con le labbra in quel modo porta la mamma ad avere male ai capezzoli.
Il problema principale, secondo la consulente, è che non solo le donne si sono “costruite” un’immagine sbagliata, ma è proprio ciò che viene insegnato alle neomamme che è sbagliato.
La posizione per nutrirsi sin da subito è fondamentale: per attivare l’istinto sopito nel bebè bisogna posizionare il piccino sulla mamma. Questo contatto frontale aiuta il neonato ad attivare il suo “GPS interno” (sa dove è e cosa fare) e attiva “i bottoni di pressione” posti su
- costole,
- polsi,
- ginocchia,
- piedi
che stabilizzano la spina dorsale, dando alla mamma più controllo per poter nutrire il figlio in modo più attivo. Lo si può raggiungere anche sedendo dritte, ma con molto più sforzo.
Solitamente siamo abituate a tenere i bimbi in braccio come per cullarli, o come palle da rugby, e in tal modo madri e figli devono combattere gli effetti della gravità per mettere i bambini al livello di essere allattati. Se tra i due si crea un vuoto i piccoli si sentono disorientati e hanno difficoltà ad attaccarsi. Combattere contro la gravità rende impossibile, per i bambini, usare le risposte innate per raggiungere il cibo. Questo impedisce alle mamme di rilassarsi e di godersi il tempo con il figlio, sono loro che fanno tutto.
Spesso poi queste posizioni sbagliate ostacolano l’allattamento: la testa ciondolante del piccolo è un ostacolo, i movimenti delle braccia e gambe che dovrebbero aiutarli a raggiungere il cibo li fanno invece spingere e scalciare. Le mamme quindi oltre ad essere “impegnate” ad allattare sono indaffarate a tenere ferme le braccia e le gambe dei piccini.
Con il metodo dell’Allattamento naturale invece il bimbo è a pancia in giù sul corpo della mamma, assicurando così che si attivino tutti gli istinti innati in loro. Il peso sulla pancia fa pressione attivando i bottoni di pressione contribuendo ad aumentarne la coordinazione. In questo modo
- i bambini possono essere coinvolti attivamente nell’allattamento
- le mamme possono rilassarsi e riposare mentre i bambini mangiano (avendo anche entrambe le mani libere)
- la gravità aiuta i piccini ad attaccarsi bene e profondamente al seno, senza bisogno di intervenire.
Tale approccio è d’aiuto in modo particolare nelle prime settimane quando i bambini mancano di forza muscolare e coordinazione per contrastare gli effetti della gravità sulla testa. Questa situazione dura per almeno 6 settimane. Dopo un po’ i bimbi imparano infatti a sorreggere meglio testa e arti anche nella posizione più tradizionale di allattamento e allora le mamme scoprono che i capezzoli non dolgono più.
Unimamme, e voi eravate a conoscenza di questa tecnica e dei motivi per i quali è preferibile o da provare?
Intanto vi lasciamo con alcuni consigli su come non preoccuparsi per le poppate a grappolo. Le conoscete?