Il momento che avete atteso, per i tutti i nove mesi di gravidanza, è finalmente arrivato: voi e il vostro bambino potete guardarvi negli occhi, lui può annusare il vostro odore, voi gli accarezzate le manine, lo attaccate al capezzolo per farlo poppare e poi?
Il bebè, non solo, non sembra gradire il pranzo che gli state offrendo, ma lo vomita pure. Comincia ad agitarsi come un ossesso e non c’è verso di farlo calmare: è insomma arrabbiato nero, ma non sapete perché. Lo riattaccate al seno per cercare di farlo mangiare, ma non c’è verso: lui è affamato, ma non mangia o sputa il latte.
Siete costrette allora a ricorrere al latte artificiale, ma neanche in questo caso sembra che la situazione migliori. E’ molto probabile che il bambino non riesca a “sopportare” il latte vaccino e che, quindi, bisogna ulteriormente cambiare strategia per introdurre nella dieta del bambino le sostanze nutritive di cui ha bisogno.
Cosa succede quando il bambino purtroppo manifesta un’allergia proprio al latte vaccino? Innanzitutto bisogna fare una distinzione tra intolleranza e allergia:
- l’intolleranza prima non riguarda il sistema immunitario, e si manifesta quando il corpo non riesce a digerire perfettamente un alimento;
- l’allergia, invece, riguarda proprio il sistema immunitario, e, in genere, chi ne soffre deve eliminare completamente il cibo che causa la reazione (mentre per l’intolleranza si può assumere in piccole dosi).
La ricerca del World Allergy Organization “Allergia al latte di mucca nei bambini”, coordinata dal professor Cassim Motala, di Capetown, e Alessandro Fiocchi, pediatra dell’ospedale Macedonio Melloni di Milano, ha cercato di individuare i sintomi dell’allergia:
- già i neonati di pochi mesi possono manifestare vomito e diarrea, dopo un paio d’ore dal pasto,
- altri sintomi possono essere reazioni cutanee,
- raramente vi possono essere difficoltà respiratorie,
- altrettanto raramente può avvenire una maggior produzione di muco.
Un esame che si può eseguire, per sapere se effettivamente il bambino presenta un’intolleranza o un’allergia al lattosio, è il breath test: non è assolutamente invasivo, infatti è sufficiente soffiare dentro un tubicino, collegato con una provetta, e ripetere la prova dopo mezz’ora.
Ecco quindi alcune indicazioni sul come i genitori, soprattutto di bambini più grandi, devono curare questi sintomi:
- devono leggere attentamente le etichette dei cibi, per vedere se contengono tracce di latte, che deve essere completamente eliminato dall’alimentazione,
- al posto del latte vaccino, scegliere latte di soia o di riso,
- non comprare omogeneizzati confezionati, ma cucinarli a casa.
Niente di grave quindi, bisogna solo prestare attenzione a ciò che il bambino mangia: una volta individuata la causa, si può intervenire senza ulteriori paure.