La donna nell’arena, così come l’uomo, merita onore

the woman in the arena

‘L’onore spetta all’uomo che realmente sta nell’arena,

il cui viso è segnato dalla polvere, dal sudore, dal sangue;

che lotta con coraggio;

che sbaglia ripetutamente, perchè non c’è tentativo senza errori e manchevolezze;

che lotta effettivamente per raggiungere l’obiettivo;

che conosce il grande entusiasmo, la grande dedizione, che si spende per una giusta causa;

che nella migliore delle ipotesi conosce alla fine il trionfo delle grandi conquiste e che, nella peggiore delle ipotesi, se fallisce, almeno cade sapendo di aver osato abbastanza.

Dunque il suo posto non sarà mai accanto a quelle anime timide che non conoscono né la vittoria, né la sconfitta.

(T. Roosvelt. )

e ancora

Questa è la vita, osare alla grande, stare nell’arena.

Quando vai verso l’arena

e metti la tua mano sulla porta,

e pensi…

sto andando, sto andando, lo faccio ci provo

la vergogna è quel demonietto che ti dice – Non sei brava abbastanza, i tuoi genitori non ti vogliono bene, tua moglie ti lascerà

la vergogna è quella cosa.

E se siamo in grado di placarla, e dire – Lo faccio!!!!

la osserviamo meglio

e vediamo che quel demone critico che punta il dito e ride di noi… non siamo altri che noi.

Lo so che è allettante stare fuori dall’arena

e pensare – andrò nell’arena quando sarò pronta e prenderò tutti a calci nel sedere –

è allettante.

Ma la verità è che non succederà mai.

E anche se diventi ‘a prova di proiettile’ e perfetta, non è questo che vogliamo vedere.

Vogliamo che tu vada dentro.

Vogliamo essere con te e contro di te.

E vogliamo, per noi stessi e per le persone a cui teniamo e per le persone per cui lavoriamo… osare alla grande.’

(Brenè Brown)

Sono questi due discorsi, pronunciati rispettivamente da T. Roosvelt, presidente tanto amato degli Stati Uniti d’America e da Brené Brown, professoressa e ricercatrice all’Università di Houston su vulnerabilità, coraggio, vergogna e autenticità, ad aver ispirato la vignetta di Gavin Aung Than, in arte Zenpencil,  di oggi.

Perchè di questi tempi, un incoraggiamento per affrontare al meglio la vita è d’obbligo. Perchè la vulnerabilità non è debolezza, ma è una misura del coraggio! Riprendendo le parole di Brenè Brown, nel suo bellissimo discorso al Ted, la vulnerabilità è “generatrice di innovazione, creatività e cambiamento“.

 

 

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