Lavoro e maternità: il dato allarmante della dimensione italiana

donna che lavora al computer che tiene sulle ginocchia un bambino a cui tiene il biberon

Il rapporto tra lavoro e maternità è complesso in tutta la civiltà occidentale.

Da quanto emerge dalla lettura degli ultimi dati Istat però,  in Italia  tale complessità assume una sempre maggiore caratterizzazione negativa: nel nostro paese, ben 1/4 delle donne occupate perde il lavoro entro i primi due anni di maternità.

Quali sono i motivi per cui una donna rischia di trovarsi disoccupata subito dopo essere diventata mamma?

Maternità e lavoro: perché le mamme non possono lavorare?

Secondo  i dati ISTAT , nel 2012 questa è  la situazione delle madri che solo due anni prima (2010) erano incinte ed occupate:

  • il 23% delle donne che nel 2010  è stato licenziato e di queste
    • il 56% di loro dichiara  di essersi licenziata
    • mentre il 15% afferma che l’azienda non ha rinnovato o ha chiuso il contratto

La percentuale delle donne incinte occupate è in sensibile diminuzione negli anni.

Mentre nel 2010 il 64,7% delle donne incinte aveva un lavoro, soltanto due anni dopo la percentuale è scesa  a ben il 53,6%.

In dieci anni le donne che hanno perso il lavoro sono aumentate del 40%.

In Italia il tasso di natalità è tra i più bassi del mondo occidentale, parallelamente anche il tasso di occupazione femminile è tra i più bassi e continua a scendere senza arresto.

Ma perchè in Italia la dimensione di questo fenomeno è tanto importante???

  1. la conciliazione dei tempi e della vita delle persone. Organizzare il tempo per se stessi, la famiglia, il lavoro è davvero difficile nelle nostre città.
  2. la nostra società è rigida. Le politiche sociali ed i servizi in favore delle madri non sono mai  state pianificate e strutturate. Condizione per cui lavorare e diventare madri diviene spesso una continua ostacoli tra mancanza di supporto, assistenza e servizi.
  3.  nessuna assistenza in famiglia. Non c’è un parente a cui affidare il bambino
  4. iscrizione al nido. Molto spesso l’iscrizione al nido non viene accettata
  5. ragioni economiche. Il costo del nido e/o della baby sitter sono elevati e/o non è possibile sostenerli.
  6. mancata concessione del part-time. Spesso i datori di lavoro non sono disponibili a modifiche di contratto.

Un dato in parte positivo che è emerso dalle statistiche:

  •  il maggior investimento in cultura e informazione le protegge di più l’occupazione.   A  mantenere il lavoro sono soprattutto le laureate. Queste infatti lo lasciano o perdono ’solo’ nel 12,2% dei casi.

Donne che divenute mamme perdono o lasciano il lavoro  ma anche il contrario.

Donne che rinunciano alla maternità per il lavoro.

La situazione non è certo rosea, ed il tema è di estrema rilevanza per la nostra società.

Le mamme sono una risorsa per il mondo del lavoro, noi lo abbiamo in altre occasioni sostenuto.

E voi universomamme cosa ne pensate, riscontrate una verità di queste statistiche?

Raccontateci la vostra esperienza.

 

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