Il legame tra una mamma ed il suo bimbo è forte, indissolubile, unico. Durante i nove mesi in cui il piccolo è nella pancia, è il corpo della mamma a proteggerlo e sfamarlo.
Sappiamo che il fulcro della connessione mamma-bimbo risiede nella placenta, organo attraverso il quale la madre fornisce al piccolo nutrimento ed ossigeno, ma ciò che fino ad ora non sapevamo è che il legame è ancor più profondo di quanto pensassimo.
Cellule del bambino presenti nel cervello della mamma
Uno studio, pubblicato su PLoS One, mostra infatti che attraverso la placenta alcune delle cellule del feto migrano nel corpo della mamma e si innestano in polmoni, tiroide, fegato, cuore, reni, pelle, cervello.
La scoperta più stupefacente è che le cellule di una persona si possano integrare nei tessuti di un’altra, dato che potrebbe significare che ci sono persone che vivono con cellule altrui all’interno del proprio organismo.
Lo studio ha rilevato che nel cervello di alcune donne sono presenti, da decenni, cellule maschili. Cosa significhi questa presenza a livello neurologico ancora non è stato scoperto, ma i ricercatori hanno constatato che queste cellule sono meno comuni nei cervelli delle donne colpite da Alzheimer. Ciò potrebbe significare dunque che la presenza delle cellule “altrui” nel cervello ne influenzi positivamente la salute.
Il processo di innesto di queste cellule estranee è stato denominato “Microchimerismo” (chiaro riferimento alla “Chimera” greca che era una creatura mitologica in parte leone, in parte serpente, in parte capra) ed è stato scoperto attraverso il rilevamento di cellule portatrici di cromosoma Y nel sangue di alcune donne che avevano precedentemente portato avanti una gravidanza.
Si pensa che il microchimerismo avvenga attraverso la placenta, ma lo scambio cellulare può avvenire anche tra i gemelli mentre si trovano nell’utero o che cellule residue di una gravidanza precedente possano innestarsi nel feto di una gestazione successiva (creando così uno scambio tra fratello maggiore e fratello minore).
Le donne che presentano microchimerismo possono inoltre aver preso parte al processo o quando erano nell’utero della propria madre o quando erano a loro volta incinte, il che potrebbe portare addirittura ad uno scambio cellulare tra nonna e nipote attraverso la mamma.
Ancora una volta il corpo umano ci sorprende e ci lascia senza parole. E’ proprio vero che la mamma è “un pezzo di cuore” e a quanto pare i figli potrebbero essere per lei “un pezzo di cervello”…
E voi unimamme, immaginavate tutto ciò?
Noi vi lasciamo con un altro studio che approfondisce cosa accade al cervello della donna quando diventa mamma.