Care Unimamme, cosa ne fate voi degli avanzi di cibo? Quando andate al ristorante vi portate a casa il mezzo piatto di penne all’arrabbiata che non avete mangiato? Lo spreco alimentare è di certo uno dei temi ai quali questo 2015 ci porta a riflettere e fronteggiare. Dall’Esposizione Universale di Milano, alla SERR, Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, molti i momenti atti a combattere la forma più odiosa di spreco… quello del cibo.
Una nazione europea in particolare, la Francia, ha deciso ora di agire approvando una legge contro gli sprechi del cibo. Il parlamento francese ha stilato una serie di provvedimenti atti ad contenere ed impedire il protrarsi di quello che il socialista Guillaume Garot ha definito come “un vero e proprio scandalo“. Nel mondo infatti, secondo i dati dell’agenzia delle Nazioni Unite per l’alimentazione l’agricoltura (Fao), ogni anno un terzo del cibo mondiale prodotto e messo in commercio viene sprecato.
No allo preco alimentare: ecco quante risorse diventano spazzatura
Ogni cittadino francese butta in media trenta chili di alimenti l’anno. Secondo i dati forniti da numerose associazioni, il valore del cibo sprecato va dai 13 ai 22 miliardi di dollari l’anno. Il governo francese ritiene e legifera affinché questo cibo vada ai poveri. La soluzione messa in campo passa quindi attraverso la solidarietà. L’obiettivo finale è quello di dimezzare lo spreco di cibo entro il 2025.
A dover osservare le nuove regole saranno soltanto gli ipermercati di oltre 400 metri quadrati, i titolari dei quali avranno l’obbligo di concludere un accordo con un ente di beneficenza, al fine di agevolare le donazioni alimentari.
Oltre ad organizzare un meccanismo di recupero dei prodotti in scadenza e sprecati nelle piattaforme di distribuzione, la legge prevede un percorso educativo che coinvolgerà i francesi sin dai primi anni di scuola. La prevenzione quindi è un altro fattore caratterizzante di questa legge.
Infine, sempre in merito alla “sensibilizzazione” sul tema, obbliga la promozione dell’uso delle doggy bag al ristorante, le bustine cioè usate per portar via il cibo che non si riesce a consumare.
L’azione francese stimola ad agire anche in Italia
E in Italia la situazione qual è? Come riporta un’indagine GFK Eurisko del 2014, una famiglia media italiana spreca:
- 49 chili di cibo all’anno (soprattutto frutta e verdura)
- un valore a famiglia di circa 316 euro l’anno
- il valore economico dello spreco alimentare domestico sarebbe pari a 8,1 miliardi di euro
- 2 milioni di tonnellate di cibo vanno perse nella trasformazione industriale e 300 mila tonnellate nella fase di distribuzione.
E in Italia un altro fattore incide pesantemente sullo spreco alimentare: nel nostro paese ogni anno 1,4 milioni di tonnellate di prodotti agricoli non vengono nemmeno raccolti, il 3% della produzione agricola nazionale. Lo scorso 17 aprile in Parlamento, i deputati Maria Chiara Gadda e Massimo Fiorio, si sono fatti promotori di “una legge per limitare gli sprechi, utilizzare consapevolmente le risorse e promuovere la sostenibilità ambientale“.
Care Unimamme, pensate che al mondo oltre 800 milioni di persone soffrono di malnutrizione e con l’equivalente del cibo che viene sprecato si potrebbe sfamare un numero di persone quattro volte superiore. Incredibile vero? Eppure ad alimentare questo sono le cattive abitudini che per prima iniziano in casa.
E voi come avete aiutato i vostri figli a comprendere che che il cibo non va sprecato?