La lettura, i libri, possono avere una grande influenza e non soltanto dal punto di vista della conoscenza acquisita ma anche a livello “fisico”. Vi ricordate lo studio che ha determinato che il leggere poesie potrebbe essere d’aiuto per il nostro bambino già durante la gestazione?
Un originale studio della Emory University, ad Atlanta (Georgia), ha ora dimostrato attraverso prove scientifiche che leggere ti cambia la mente. La verifica fatta sulla lettura dei romanzi ed ha portato a misurare i cambiamenti “fisici” del cervello e provato che questi persistono per almeno un paio di giorni.
Le alterazioni prodotte dai libri nel nostro cervello
Lo studio si è servito di numerosi volontari che sono stati sottoposti ad una risonanza magnetica dalla quale si sono evidenziate le mutazioni del cervello sollecitato dalla lettura di un libro che ci coinvolge.
Lo studio, di cui si parla su Liebertpub si è svolto così:
- un primo esame è stato fatto a riposo
- successivamente sono state invitate le “cavie” a leggere un romanzo durante la sera
- un’altra mappatura delle aree del cervello è stata fatta il mattino seguente la lettura,
- ed infine 5 giorni dopo la conclusione del romanzo.
Ebbene, nelle rilevazioni fatte al mattino, aumenti significativi in termini di connettività celebrale si sono concentrate su particolari aree del cervello come la corteccia temporale sinistra, cioè l’area del cervello deputata al linguaggio. Si sono verificati inoltre cambiamenti a lungo termine, che persistevano anche per diversi giorni dopo la lettura.
Se sei nel pieno di un romanzo avvincente succede in pratica che il tuo cervello continua a lavorare su di esso anche quando interrompi la lettura, anche dopo una notte intera. È proprio un meccanismo cerebrale.
Insomma l’attività inconscia del nostro cervello funziona in maniera simile alla memoria muscolare, come i muscoli abituati cioè allo sforzo che dopo periodi di inattività riprendono più velocemente la forma perché “ricordano” quegli stimoli.
Un libro ha il potere di farci immedesimare nel protagonista affermano gli autori dello studio: “I cambiamenti neurali che abbiamo trovato, suggeriscono che un romanzo può trasportarti nel corpo del protagonista. Ma non in senso metaforico: in senso biologico. Proprio come se avvertissi le sensazioni del suo corpo”. -affermano gli autori dello studio.
Probabilmente quindi, i nostri libri preferiti, quelli che fanno parte di noi, della nostra formazione e del nostro cuore, sono proprio quelli che più lungamente hanno inciso sulla biologia del nostro cervello.
Care Unimamme, sapevamo già che stimolare i nostri bambini con la lettura era scientificamente fattore positivo visto che i bambini che leggono in tenera età da grandi avranno un quoziente intellettivo più elevato, oggi sappiamo anche perché, insomma… quando si dice “leggere ti cambia la mente” !!!
E voi, quale libro sentite vi abbia cambiato la vita o vi ha lasciato la percezione di avervi “cambiato la mente”?
Noi vi lasciamo con uno studio per cui leggere Harry Potter libera la mente.