La toccante lettera ai genitori di una neonata i cui organi sono stati donati

Vi ricordate la storia della piccola Hope, una neonata di appena 74 minuti che è diventata la più giovane donatrice della Gran Bretagna? La piccolina – affetta da una grave forma di anencefalia – non sarebbe vissuta e i genitori hanno deciso di non abortirla e aiutare qualcun altro, dando il proprio consenso alla donazione degli organi.

Ora una ragazza di 26 anni – la cui identità non viene rivelata per motivo di privacy  – e che ha appunto continuato a vivere grazie ai reni grandi quanto una nocciolina di Hope, ha inviato una lettera ai genitori, pubblicata dal Mirror.

La lettera della ragazza che ha ricevuto i reni della più piccola donatrice di organi 

Drew, il papà di Hope dice: “Mi sono commosso leggendo la lettera perché è genuina e scritta con il cuore. Gli organi di Hope hanno fatto la differenza per la vita di qualcun altro. Le sue parole giustificano la difficile decisione di donare i reni della nostra bambina“.

Il fratello gemello Josh, che non soffriva della stessa malattia, sta bene e da poco ha compiuto un anno. “E’ stato un po’ triste perché Hope non c’era. Ma l’abbiamo coinvolta nelle celebrazioni realizzando dei palloncini in sua memoria” ha detto la mamma Emma.

I genitori hanno chiesto attraverso Facebook di potersi mettere in contatto con la ricevente. Drew infatti dice: “Siamo fortunati se ci riusciremo a trovarci, la sentiamo parte della nostra famiglia e la pensiamo molto chiedendoci come sta andando avanti“.

Nel frattempo, sperando che questo incontro si realizzi anche solo virtualmente, eccovi la lettera tradotta:

Non posso immaginare quanto sia stata dolorosa la perdita della vostra amata piccola e a quali difficoltà avete dovuto pensare e prendere la decisione di donare i suoi organi per dare una seconda possibilità a una completa estranea

Sono stata trasportata di corsa in ospedale perché il mio sangue non era buono. Da quando mi sono ammalata la mia vita non è stata più la stessa, sempre dentro e fuori dall’ospedale.

Mi sentivo veramente stanca. Andare in dialisi tre volte a settimana non era per niente semplice

C’erano giorni buoni e giorni cattivi.

Volevo che sapeste la differenza che avete compiuto per me e per la mia famiglia e quanto apprezziamo la vostra gentilezza e quello che deve essere stato un periodo davvero difficile per voi. La vostra famiglia è sempre nei miei pensieri.

I migliori auguri per il futuro e grazie dal profondo del mio cuore”. 

Commovente, no, unimamme? Voi cosa avreste fatto al posto di questi genitori?

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