‘Libro sospeso’: quando leggere è un dono

Avete mai pensato di entrare in una libreria e di ricevere in regalo un libro che vi aspetta alla cassa? Un libro scelto e pagato da uno sconosciuto, qualcuno che vi ha preceduto e che appunto ha lasciato questo dono per voi. Fantascienza? No, a Milano nella libreria “Il mio libro” è un’azione che è diventata realtà.

La proprietaria Cristina Di Canio ha ammesso – come riporta il sito libreriamo – di non essere lei l’ideatrice dell’iniziativa, ma una sua cliente che, ispirandosi al “caffè sospeso napoletano” (pratica che consisteva nel lasciare un caffè già pagato al bar per chi vi entrava dopo e non poteva permettersi di pagarlo da sé), aveva comprato il libro “David Golder” di Irene Némirovsky lasciandolo in regalo in cassa. Cristina ha condiviso l’iniziativa su  Facebook e su Twitter creando l’hashtag #librosospeso. Risultato? Oltre 50 libri “sospesi” in una sola settimana.

Anche a Salerno alla Libreria Ex Libris Cafè di Polla è stata lanciata un’iniziativa molto simile: chi partecipa acquista due libri: uno per sé, l’altro per un ragazzo “sconosciuto” dai 10 ai 18 anni. Il libro viene poi consegnato dal libraio a chi si recherà in libreria nei successivi 7 giorni. Per sapere chi lo ha ricevuto in dono basterà chiedere oppure si riceverà una mail.

Insomma: in un’era in cui l’e-book vorrebbe soppiantare i libri tradizionali, queste idee sono le benvenute. Leggere infatti è un atto d’amore e condividerlo anche con chi non si conosce ne è la piena consapevolezza.

E voi unimamme, cosa ne pensate?

 

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