Care Unimamme non finiremo mai di ammirare il magico legate tra mamma e bambino e la storia che vogliamo raccontarvi oggi parla proprio di questo.
L’infermiera in neonatologia Jan Reynolds, con 20 anni di professione alle spalle, ha assistito infatti a un incredibile episodio rimasto impresso nella sua memoria. Qualche anno fa la Reynolds si stava prendendo cura di un neonato prematuro che non destava preoccupazioni, pur essendo nato 5 settimane prima del termine, mentre la madre stava purtroppo morendo a causa di gravi complicazioni in seguito a un forte attacco epilettico.
Avendo visto, nel corso della sua professione, quanto fosse forte e importante il legame tra mamma e figlio, l’infermiera ha pensato che i due dovessero vedersi almeno una volta e così, dopo aver ottenuto i relativi permessi, ha portato il piccolo in terapia intensiva dalla madre.
Nella stanza c’era solo il padre, la donna era in coma, così l’infermiera ha detto all’uomo di rassicurare la donna che il figlio stava bene ed era ben accudito, mentre lei ha spogliato il bambino lasciandolo solo con il pannolino, e dopo aver rialzato la donna con dei cuscini e averle aperto la camicia, piano piano ha appoggiato il figlio sul petto della madre, a contatto pelle a pelle.
L’infermiera ha poi sistemato le braccia della madre in modo che sembrasse che stesse cullando il figlio, allontanandosene per lasciar loro un po’ di privacy ed ha anche scattato alcune foto nella speranza che questa istantanea potesse dare sollievo alla famiglia, un giorno.
Quando però ha ripreso il bimbo per riportarlo nella nursery il marito della donna l’ha fermata, e indicando la moglie ha chiesto: “Sta piangendo?”. Sul volto immobile della donna era infatti apparsa una lacrima che stava scendendo da un occhio. Tutto quello che Jan ha saputo dire rispondere è stato: “E’ possibile”.
Nessuno potrà mai dire se tenere in braccio il suo bambino, sentirne l’odore, percepirne il battito hanno indotto questa mamma a piangere o se le lacrime fossero parte di un processo fisiologico, la donna è morta poco dopo, ma le speranze di Jan sono che lei abbia compreso che il figlio stava bene e che si sarebbero presi cura di lui. Inoltre per il bambino, il contatto con la mamma ha rappresentato, sempre secondo l’infermiera, la miglior terapia possibile.
Unimamme, questa commovente storia ci lascia senza parole. Ciascuno può credere quello che vuole, dopotutto non c’è certezza che la mamma stesse capendo cosa accadeva, ma noi vogliamo pensare che sia così.
E voi cosa ne pensate?
(Fonte: Nurses.com)