È un altro di quei casi di cronaca che non vorremmo mai leggere sui quotidiani o vedere in TV, uno di quelli che fa accapponare la pelle e insorgere desiderio di giustizia. Un’altra maestra che invece di accudire i bambini a lei affidati da genitori ignari e di educarli alla vita e alle buone maniera li maltratta, li picchia, li strattona insegnando loro violenza. Questa volta è successo in provincia di Modena in una scuola per l’infanzia ma, purtroppo, sempre più spesso si sentono di episodi di violenza perpetrati dagli educatori sui piccoli e inermi bambini e la solita domanda risuona nelle teste dei più: ‘Quando la video-sorveglianza diventerà norma?’. Ecco quanto accaduto.
Bambini maltrattati all’asilo, un ennesimo racconto del terrore
A Pavullo, in provincia di Modena, una maestra di 52 anni è stata arrestata per maltrattamenti sui minori. La donna è stata ripresa dalle telecamere dei Carabinieri messe a scuola dopo che alcuni genitori, insospettiti dai comportamenti dei propri figli che non volevano più andare a scuola, avevano sporto denuncia. Nelle immagini si vede la maestra picchiare e maltrattare i bambini: bestemmie, schiaffi, minacce, strattonamenti e spinte. Uno spettacolo da film dell’orrore con protagonisti dei piccoli e indifesi bambini con età compresa tra i 3 e i 5 anni. Queste alcune delle parole rivolte ai bimbi:
- «hai finito di ridere, ti do una microfonata in faccia»,
- «sei brutta»,
- «sei pesante»,
- «ti strappo i capelli»
addirittura si vede una bimba lasciata fuori scuola, al freddo, come punizione.
I genitori dei bimbi che frequentano la scuola sono rimasti davvero sbigottiti dall’accaduto, quella maestra bionda con la faccia d’angelo che avrebbe dovuto tutelare i loro figli in realtà era una donna violenta che, invece, li picchiava e li maltrattava senza pretesto. Solo una collega della donna si è esposta riguardo l’accaduto dichiarando: «Lavoro con lei, non ho mai visto o notato qualcosa di strano. Davvero non riesco a darmi una spiegazione».
Anche il sindaco di Pavullo, Romano Canovi, cade dalle nuvole e dice: «Conosco personalmente la persona in questione e non ci riesco a credere. Questa è davvero una delle più brutte giornate che ci potesse capitare. Aspettiamo che la magistratura faccia tutte le verifiche del caso, il fatto, se confermato, è davvero gravissimo. Ribadisco conosco personalmente la maestra, sono esterrefatto».
I campanelli d’allarme segnalati dagli esperti
I genitori di cui i figli sono stati vittime dei soprusi e delle angherie da parte delle maestre chiaramente si fanno un’infinità di interrogativi e si addossano le colpe per non essersi resi conto di quanto stessero subendo i loro figli. Esistono delle Onlus, come La via dei colori, capaci di supportare genitori e bambini e di aiutare ad affrontare e a superare questi brutti episodi.
Gli specialisti in maltrattamenti sui minori indicano una serie di atteggiamenti che lasciano presagire abusi e soprusi sui minori, ovvero bisogna che alcuni atteggiamenti facciano scattare un campanello d’allarme, ovvero:
- la presenza di lesioni fisiche,
- ustioni,
- abrasioni,
- morsi,
- lividi,
- disturbi del sonno,
- disturbi dell’alimentazione,
- lamentele insistenti per dolori fisici,
- paure o preoccupazioni immotivate,
- esplosioni emotive improvvise,
- sintomi depressivi,
- tendenza all’isolamento,
- regressioni,
- aggressività,
- comportamenti oppositivi,
- comportamenti autolesionistici,
- tentativi di suicidio e
- comportamenti sessuali inappropriati per l’età di riferimento.
Il presidente e fondatore della onlus ‘La Via dei Colori’, Ilaria Maggi, riassume il tutto dicendo: «La parola chiave è ‘cambiamento’. Un bimbo per esempio che ha sempre dormito sereno e che d’improvviso inizia a lamentarsi o a svegliarsi frequentemente con incubi o pianti inconsolabili, un bimbo usualmente pacato che diviene improvvisamente lunatico ed irascibile, giochi violenti o frasi ed atteggiamenti nuovi e magari lontani da quello che può aver vissuto o appreso in casa: questi sono quei famosi campanelli d’allarme che devono farci alzare le antenne e chiamare un professionista o il nostro numero verde per verificarne l’origine».
Non sottovalutiamo, dunque, eventuali cambiamenti e cerchiamo di andare a fondo per comprenderne le motivazioni.
E voi unimamme cosa ne pensate dell’accaduto? Io trovo sia assurdo che, ancora oggi, delle donne che hanno scelto scientemente di diventare maestre (ovvero delle guide, dei modelli di vita) maltrattino i loro piccoli alunni.