Allatta al seno il figlio di 10 mesi in aereo e viene fatta sbarcare e consegnata alla polizia

allattamento al seno

Dopo il caso della mamma a cui un assistente di volo lanciò una coperta per nascondersi mentre allattava al seno, una nuova vicenda ancora più grave vede protagonista una donna che cercava di nutrire il suo bimbo di 10 mesi su un volo della Virgin Australia Airlines.

Virginie Rutgers, mamma di un piccino di 10 mesi, è stata allontanata dall’aereo su cui si trovava per essersi rifiutata di smettere di allattare il suo bimbo.  La donna stava nutrendo il suo bimbo restando sotto una coperta quando un assistente di volo le ha chiesto di toglierla alzando la voce, usando poi modi al limite dell’abuso.

L’assistente di volo però non le ha spiegato perché il suo comportamento fosse sbagliato e dunque ha proseguito l’allattamento, solo per trovarsi poi costretta a lasciare l’aereo dalla polizia federale e locale.

Nessuna accusa è stata formulata nei suoi confronti ed è stata subito rilasciata.  La compagnai aerea le ha offerto di prendere un altro volo gratis, ma la donna ha scelto altrimenti.

Diversa è invece la versione della Virgin, dalla pagina Facebook della compagnia si può infatti leggere: “abbiamo notato molta disinformazione, oggi, riguardo la nostra politica sull’allattamento al seno a bordo. Per essere chiari la Virgin Australia accoglie l’allattamento al seno e in bottiglia in ogni momento durante il volo. In modo particolare durante il decollo e l’atterraggio per prevenire ogni disagio alle orecchie dei bambini. Quando il segnale delle cinture di sicurezza è illuminato il bambino deve essere tenuto dall’accompagnatore con la cintura di sicurezza per bambini fornita dal personale. La sicurezza è sempre la priorità numero uno della Virgin“.

Come accennato, la questione dell‘allattamento al seno sugli aerei è molto controversa.

Oltre al caso di Kristen Hilderman, due anni fa, l’American Airlines ha dovuto scusarsi perché un assistente di volo ha detto a una mamma che allattava di spostarsi alcune file indietro perché su quello stesso volo c’erano dei bambini. La compagnia aerea ha dovuto riconoscere che si è trattato di mancanza di professionalità, ma ha anche sottolineato che le mamme dovrebbero essere discrete “perché potrebbero offendere gli altri passeggeri”.

Stando alla politica della Virgin Australia, coinvolta nella vicenda di Virginie Rutger, la compagnia è disponibile a riscaldare bottiglie di latte o pulire ciucci, non esistono aree private dove allattare al seno, ma le mamme possono farlo al proprio posto.

Quando si verificano situazioni come quelle di cui sono state protagoniste Virginie Rutger o Kristen Hilderman, solitamente le compagnie aeree parlano di un “errore di interpretazione” riguardante le loro regole.

In America, nella maggior parte degli Stati è legale, per tutte le donne, allattare al seno dove vogliono, in Australia c’è una legge simile.

mamma gioca con figlia

 

Le compagnie aeree dovrebbero chiarificare, una volta per tutte, le proprie politiche in merito. Non si tratta infatti di qualche errore nella comunicazione, ma proprio di una mancanza della stessa, come sottolinea anche Diana West della Lega per l’allattamento materno.

“Se una donna non obbedisce alle istruzioni della compagnia aerea diventa un problema di sicurezza, ma l’allattamento al seno non dovrebbe essere un problema in primo luogo” rimarca la donna.

Unimamme e voi cosa ne pensate di quest’ultimo increscioso caso? A voi è mai capitato di essere discriminate perché allattavate? E soprattutto avete mai allattato in aereo?

Raccontateci la vostra esperienza se vi va.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(Fonte Yahoo.com)

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