Cari unigenitori, oggi vi parliamo del modo in cui una famiglia ha cercato di affrontare il dolore per la perdita di Monroe, la loro figlia, purtroppo nata morta.
Morte perinatale: la storia di una famiglia
Probabilmente solo chi ci è passato può comprendere cosa provino una madre e un padre in questo caso, ma Emily McClearen e suo marito Richard Staley hanno deciso di elaborare il loro lutto pubblicando su Facebook le immagini della loro piccola.
A realizzare il servizio fotografico, che ha suscitato molta commozione e manifestazioni di sostegno, è stata Natzic Villatoro, una fotografa specializzata in malati terminali che lei immortala in quelle che chiama “forever life sessions” (sessioni di vita eterna). Nessuno meglio di lei dunque, avrebbe potuto avere quel tipo di sensibilità necessaria a realizzare degli scatti come quelli richiesti da Emily e suo marito.
Villatoro inoltre aveva già realizzato altre sessioni fotografiche di quel tipo. “La gente pensa che sia morboso, ma non è così. Al funerale è come se ci fosse la nebbia. Nessuno si ricorda niente dopo e con i bambini nati morti è la stessa cosa“.
Villatoro crede che le immagini della piccola serviranno a portare conforto alla famiglia. Di questo è convinta anche Freda Wasserman, direttrice di una centro che si occupa di supportare le famiglie che vivono una perdita, Our House Grief Support Center, e che vede in una tale reazione l’aspetto curativo del dolore e della perdita.
“Questa era lo loro figlia, un membro della loro famiglia, anche se non ha avuto l’occasione di tornare a casa con loro” spiega la donna. Le persone che subiscono un lutto simile necessitano di essere convalidate nel loro dolore, di ricevere empatia e condoglianze. Il problema infatti, in questi casi, è che le persone si comportano come nel caso di un aborto, aspettandosi che i genitori silenziosamente passino oltre, gestendo il tutto con un certo imbarazzo, perché troppo grande e spaventoso. Sempre Freda vede ciò come “cura” per i genitori stessi.
Villatoro, da parte sua, ha deciso di partecipare al progetto dopo aver ascoltato la straziante storia della perdita della figlia da parte di Emily. Una mattina qualsiasi, Emily era rimasta a casa da sola con il figlio e il nipote, a un certo punto, accorgendosi di non aver sentito la bimba muoversi ha provato a stimolarla con la mano e poi ha controllato il battito con l’ecografo portatile, senza sentire nulla.
A quel punto è corsa in ospedale e dopo un’ecografia le hanno detto che sua figlia si era strozzata col cordone ombelicale.
I dottori hanno fatto nascere la bimba con un parto cesareo e, nelle ore successive, trascorse con i genitori e il corpicino della bimba, la fotografa ha scattato più immagini che ha potuto, volendo regalare agli affranti genitori quanti più ricordi possibili della loro bimba.
Le bellissime immagini scattate saranno per sempre il ricordo più bello della loro figlia: Monroe Faith Staley, di 2,8 kg e lunga 48,6 cm.
Questa storia inoltre ci ricorda quella di Jessica Strom che ha deciso di tentare di superare il proprio dolore per la perdita della sua piccola, nata prematura, aiutando altri genitori come lei ad avere un ricordo fotografico dei propri piccoli.
E voi unimamme cosa ne pensate del modo in cui questa famiglia ha affrontato questa difficile situazione?
(Fonte: Yahoo.it)