Dopo la sconvolgente stria del piccolo Gammy, rifiutato dai genitori biologici perché affetto dalla Sindrome di Down ecco un’altra terribile storia che vede protagonista una bimba rifiutata alla nascita perché malata di distrofia miotonica.
A rendere pubblica la storia è stata la madre surrogata, ovvero colei che ha dato “in affitto” il proprio utero. La donna, che ha preferito rimanere nell’anonimato, ha dato alla luce, in Gran Bretagna, anche in questo caso a 2 gemelli, un maschio e una femmina, ma la bimba, purtroppo, è nata con la distrofia miotonica congenita, una malattia che provoca difficoltà respiratorie, perdita di massa muscolare, mancanza di espressione del viso, difficoltà di parola e problemi di sviluppo.
La coppia di genitori biologici ha preso con sé solo il maschietto lasciando la bimba alla mamma surrogata dicendo “Non voglio un vegetale che sbava! Chi vorrebbe adottarla? Nessuno vorrebbe adottare un bambino disabile”.
A prendersi cura della bimba ci stanno pensando la mamma “in affitto” e il marito che hanno deciso di dedicarle tutto il loro amore e il loro tempo.
La giovane donna britannica che aveva dato in affitto il proprio utero per 12 mila sterline (circa 15 mila euro) aveva preso questa decisione perché necessitava di soldi ma, nonostante le sue difficoltà economiche, non ci ha pensato su due volte prima di prendersi cura della piccola nata malata. Sicuramente la solidarietà della gente, alla quale siamo ormai abituati, aiuterà questa famiglia ad affrontare le spese che dovranno sostenere per crescere la loro piccola.
E voi unimamme cosa ne pensate di questa storia? Io trovo sia davvero raccapricciante e, a mio parere, non ritengo possano definirsi genitori due persone del genere.
Un genitore è colui che protegge il proprio figlio e non chi lo abbandona perché malato.
Genitore è chi affianca e sorregge il suo piccolo, chi lo aiuta a superare le difficoltà. Come si comporteranno con il piccolo gemello che hanno deciso di crescere? Cosa gli diranno quando sarà grande e vorrà sapere la verità?
(Fonte: dailymail.co.uk)