Care unimamme, il momento del parto è uno dei momenti piu’ emozionanti al mondo. La nascita è un miracolo, e sempre piu’ diffuse sono le foto che immortalano questo istante prezioso.
Purtroppo però non tutti la pensiamo allo stesso modo, e capita di stupirci per decisioni che a noi risultano incomprensibili relative a ciò che è possibile o meno pubblicare sui social network, e principalmente su Facebook.
In passato era avvenuto con le foto di mamme che allattavano, poi con donne che partorivano, censurate e eliminate, e ora Facebook se la prende con i neonati.
Parto censurato: la denuncia di una mamma fotografa
A raccontarci l’accaduto una mamma canadese, fotografa di parto e doula molto brava, Morag Hasting.
Morag, che sulla sua pagina Facebook pubblica incredibili foto di parto e di neonati, alcuni giorni fa ne ha pubblicata una in particolare: un bambino nato in casa, in una vasca da bagno, ancora all’interno del sacco amniotico. Facebook non ha apprezzato, e oltre ad aver eliminato l’immagine, le ha chiuso l’account per 3 giorni.
Morag ha quindi raccontato l’accaduto sul suo blog, pubblicando la foto in una nuova versione, censurata.
Lei, che è una fotografa di nascita e doula da 5 anni, e che ha ripreso oltre 200 parti sia in casa che in ospedale, è abituata a postare i suoi lavori su Facebook: bambini appena nati, donne in travaglio, parti cesarei e vaginali.
Nel fare ciò però, siccome conosce le politiche di Facebook relative alla nudità, ritaglia le foto ad hoc.
Inoltre racconta che già in passato era stata bandita, e precisamente in 2 casi:
- la prima volta per la foto dei nipoti nella vasca, dove si vede la nipotina appena nata in primo piano “in topless“
- la seconda per la foto di un altro nipote nudo (senza che si veda nulla però) che abbraccia una pecora.
Tornando alla foto del bambino nel sacco, Morag definisce il motivo della pubblicazione della stessa sulla sua pagina facebook come”educativo“: voleva cioè informare e rendere consapevoli le donne in attesa che non è per forza necessario “rompere le acque” durante il travaglio, e che quindi il sacco può rimanere intatto.
Morag non si spiega il motivo per cui Facebook ha rimosso il suo post, e per questo ha voluto “testarlo” aggiungendo la barra nera sulla foto all’altezza del capezzolo del neonato, e ripostando nuovamente la foto così modificata al termine dei 3 giorni di blocco. Ma anche in questo caso Facebook l’ha rimossa e ha bannato la fotografa per una settimana.
Morag però non si è arresa e si dichiara pronta a postare foto ancora più censurate della foto incriminata.
Morag lotta affinchè l’immagine di una donna che partorisce sia un’immagine accettata ed apprezzata. Sogna un mondo in cui ogni donna venga trattata con rispetto per aver partorito e che il corpo delle donne sia celebrato perché è portatore di vita. E si domanda che tipo di lezione ricevono i nostri figli potendo vedere solo foto sexy o peggio volgari delle donne? Il corpo delle donne è apprezzabile solo dal punto di vista sessuale?
Ha quindi invitato dal suo profilo Facebook a condividere la foto in questione per far sapere a chi controlla i contenuti pubblicati sul social più famoso che si è contrari alla censura del corpo delle donne, soprattutto quando si parla di gravidanza, parto e allattamento.
Sul suo blog Morag, per avvalorare la sua battaglia, ha pubblicato una foto ricevuta da un’amica, in cui una donna nuda è rivolta con il sedere verso la fotocamera, offrendo uno spettacolo non proprio consono. La foto è inoltre corredata della risposta ricevuta da Facebook dopo la segnalazione della foto: “non è stato individuato neccun contenuto contrario agli standards“. Se siete cuoriose andate direttamente sul blog, troverete questa e altre foto di Morag che non sono state mai bannate, anche molto più forti di questa del bambino nel sacco amniotico.
Per concludere la domanda di Morag ora è diventata la nostra: perchè Facebook non ha voluto mostrare questa immagine? Un bambino nato con la camicia offende? E perché invece non si fa problemi per donne scarsamente vestite o immagini violente? Sarebbe davvero interessante e utile capire come ci si deve regolare.
E voi unimamme che ne pensate? La considerate un’immagine violenta o oscena?