Solo qualche tempo fa le parole pronunciate da Papa Francesco contro i preti pedofili ci avevano fatto ben sperare per un radicale rinnovamento dell’atteggiamento della Chiesa nei confronti di questo spregevole fenomeno.
Oggi dobbiamo riconoscere che Papa Francesco e le istituzioni ecclesiastiche hanno messo in pratica quanto promesso mettendo agli arresti domiciliari l’ex nunzio apostolico di Papa Giovanni Paolo II: Josef Wesolowski sul quale pesano gravi accuse di abusi sessuali perpetrati sui minori.
Questa è la prima volta che il Vaticano arresta un altissimo prelato con l’accusa di pedofilia e per espresso volere di Papa Bergoglio che, come accennato, si è mosso verso una tolleranza zero nei confronti dei reati di questo tipo.
Josef Wesolowski, ex rappresentante della Santa Sede nella Repubblica Dominicana aveva già ricevuto una condanna canonica di primo grado che l’aveva ridotto allo stato laicale per gli abusi sui minori di cui è accusato.
Tutto ciò si era tradotto però in una limitazione dei suoi movimenti e la necessità di rimanere a Roma. Nel suo caso però vi è stata un’accelerazione dei tempi che non ha precedenti.
Il Promotore di Giustizia del Tribunale di prima istanza dello Stato del Vaticano ha convocato Monsignor Wesolowski sul quale pende anche un’indagine penale e a cui sono stati notificati i capi d’accusa inerenti la sua situazione. Josef Wesolowski è dunque ufficialmente agli arresti domiciliari all’interno della Città del Vaticano.
Come ha spiegato il portavoce vaticano Padre Federico Lombardi: “l’iniziativa assunta dagli organi giudiziari dello Stato è conseguente alla volontà espressa del Papa, affinché un caso così grave e delicato venga affrontato senza ritardi, con il giusto e necessario rigore, con assunzione piena di responsabilità da parte delle istituzioni che fanno capo alla Santa Sede”.
Monsignor Josef Wesolowski, diplomatico di lunga carriera, era stato rimosso dal suo incarico a Santo Domingo e richiamato a Roma in seguito al caso dei presunti abusi pedofili. Su di lui pesano sopratutto le dichiarazioni di un diacono suo collaboratore che afferma di avergli procurato giovani per rapporti sessuali.
Per il suo caso, oltre all’inchiesta penale a Santo Domingo, si era mosso persino l’Onu che aveva chiesto al Vaticano un’indagine seria e, soprattutto, immediata.
Care unimamme, davanti a una vicenda così grave non possiamo che riconoscere la determinazione con cui Papa Francesco sta cercando di agire per ripulire la Chiesa dai pedofili.
Grazie Papa Francesco, continua così!
Voi cosa ne pensate di questa storia?
(Fonte: Ansa.it)