Mamma condivide le foto del suo parto ma Facebook le censura. secondo il social network sono “sessualmente esplicite”
La nudità di una donna fa “scandalo” su Facebook, anche se si tratta di un’immagine contestualizzata, toccante e condivisa da un gruppo privato.
Una mamma di nome Francie, in occasione del primo compleanno della figlia, ha voluto condividere alcune riflessioni e la foto del suo parto in casa con gli altri membri di un gruppo chiuso chiamato”NYC Birth“.
Parto censurato: Facebook cancella la foto di una mamma
Si tratta di un gruppo a cui appartengono 836 persone ed è aperto a donne incinte, che pensano di concepire, chi ha dato alla luce i propri figli a New York, genitori adottivi.
Si parla quindi di argomenti relativi a nascite, ecc… e si discute anche di parti in casa.
“Per la nostra seconda figlia abbiamo pensato a un parto in casa. Lei è arrivata molto in fretta, meno di un’ora dopo aver capito che ero in travaglio. Nessuno ha fatto in tempo. Ho urlato a mio marito di prendere la macchina fotografica e lui ha scattato due foto quando è nata. Oggi è un anno da quando è nata. Io sono umile. Sono grata. Sono senza parole. Sono una dura. Sono contenta che la mia piccola abbia un anno. Non riesco a crederci”.
Naturalmente non si tratta di una foto oscena o che possa turbare. Nonostante ciò, meno di un’ora dopo essere stata postata alla donna è stato interdetto l’accesso per aver violato le regole di Facebook.
Francie è un’insegnante e una consulente per l’allattamentoe ne è rimasta sconvolta. Nella spiegazione ricevuta dal social network di Mark Zuckerberg c’era scritto che quella foto violava le regole di Facebook sulla nudità e aveva contenuti sessualmente espliciti.
Dopo averla costretta ad eliminare altre foto che contenessero scene di nudo, tra cui una in cui teneva in braccio la figlia ed era vestita Francie è potuta tornare online.
Secondo le regole di Facebook genitali e il posteriore sono vietati e così pure i capezzoli delle donne. Vengono però approvate le immagini di donne che allattano al seno e che mostrano i seni dopo interventi di mastectomia.
Nora Painten, che ha fondato il gruppo, e la sua ostetrica sperano che finalmente Facebook cambi il modo in cui reagisce a queste foto.
Scrive Kimm Sun, ostetrica della fondatrice del gruppo
“Sono perplessa per il modo in cui Facebook mette alla berlina una donna rimuovendo un’immagine semplicemente perché ha il potere di farlo. L’immagine di una donna postata per mostrare il parto, la bellezza del suo corpo, il suo coraggio, dove le loro risposte erano così positive, piene di orgoglio, in un gruppo privato dove i membri hanno chiesto di esserne parte. Questa è la vera definizione del togliere potere a una donna“
La Painten sottolinea che “non c’era niente di sessuale. Non c’è pornografia. Spero che le mamme che postano le immagini del loro parto (che sono spesso tra i nostri tesori più preziosi) presteranno attenzione a questo problema e autorizzeranno le altre a condividere le loro gioiose immagini di vita che si afferma senza paura di essere umiliate o censurate”.
Nel sito Human Birth Project, è stata anche pubblicata una lettera indirizzata a Mark Zuckerberg, in cui dopo aver raccontato la storia del parto della foto censurata, ha chiesto perché altre foto di parto sono state poi censurate. Ha riportato testimonianze di mamme che vedono queste foto necessarie, e da condividere con le altre, esperienze che sono tutte diverse e per questo tutte possono contribuire ad aumentare la conoscenza.
Infine, nella lettera viene postata la foto di Mark con la figlia appena nata e dopo aver ammesso di aver apprezzato la sua apertura, il suo parlare degli aborti vissuti, il suo voler cambiare il mondo in meglio. E gli chiede: perché non ti sei tenuta quella cosa in privato? Perché la gente dovrebbe meritarsi il loro “momento di vulnerabilità” di più rispetto a quello delle mamme del gruppo? Inoltre ricorda le promesse fatte da Zuckemberg di promuovere la parità, quando l’azione di Facebook di togliere le foto di donne che partoriscono coincide con la definizione di depotenziamento delle stesse. La lettera si conclude dicendo che se è vero che Facebook è stato creato perché gli essere umani amano appartenersi e condividere, Facebook deve consentirlo alle mamme che vogliono amare, ridere, piangere e raccontarsi le une con le altre e aggiunge “e se una volta ogni tanto ci sarà la vagina nella foto, fattene una ragione!”.
Unimamme, voi cosa ne pensate? Guardate la foto censurata cliccando sull’immagine sottostante e diteci se si tratta di una foto da non poter condividere in un gruppo chiuso.
Tempo fa Facebook aveva censurato anche la foto di un piccino nato con la camicia. Anche in quel caso secondo noi aveva esagerato, e secondo voi?