Il latte materno ed il latte artificiale non si equivalgono, a dirlo è il Ministero della Salute che per questo motivo, nel 2009, ha emanato un decreto con norme molto rigide in merito agli alimenti per neonati e alla loro pubblicità. Da allora è vietata:
- “la distribuzione di campioni o il ricorso a qualunque altro sistema volto a promuovere le vendite degli alimenti per lattanti“
- e qualsiasi altro tipo di pubblicità che “induce a ritenere il prodotto equivalente al latte materno o che scoraggia l’allattamento al seno“.
Un provvedimento che ha evidentemente inciso sui fatturati di alcuni informatori scientifici dei marchi Mellin e Dfm, i quali hanno messo in piedi un meccanismo sconcertante. Ecco quanto scoperto grazie ad una segnalazione anonima che nel giugno 2013 ha dato il via a indagini.
Primari, Medici, Informatori scientifici corrotti
Gli informatori prendevano contatti con i pediatri e li “sollecitavano” a prescrivere latte artificiale ai neonati, contravvenendo a quanto diffuso dal Ministero ed agli unanimi pareri scientifici sulla necessità di promuovere l’uso del latte materno.
I medici compiacenti, e lautamente rimborsati attraverso tangenti (viaggi premio, tablet, tv, ecc.), prescrivevano alle neo-mamme latte artificiale anche quando non era assolutamente necessario.
L’operazione chiamata “Medici Low cost” e condotta dai Nas di Livorno ha portato agli arresti, venerdì 21 novembre, primari, pediatri e medici in moltissime regioni italiane: dalla Liguria alla Toscana, alle Marche fino in Lombardia.
L’accusa è di corruzione nell’ ambito della commercializzazione di latte artificiale per l’infanzia.
Questi i numeri prodotti dell’impressionante giro di affari ai danni delle famiglie e dei bambini scoperchiato dall’inchiesta:
- 18 gli arresti domiciliari chiesti dal sostituto procuratore, Giovanni Porpora e firmati dal gip, Guido Bufardeci
- 26 decreti di perquisizione
- 12 le ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari
coinvolti:
- 2 primari, un primario di Empoli e uno di La Spezia (per i quali, vogliamo sottolineare, era ancora più facile convincere le neo mamme);
- 5 informatori scientifici;
- 1 medico livornese, 1 medico di Piombino, 8 della provincia di Pisa, 1 di Lido di Camaiore, 1 a Massa.
I carabinieri contestano un giro di benefit illeciti per centinaia di migliaia di euro utilizzati per pagare i regali ai medici (smartphone, computer, televisori, etc) e viaggi in rinomate mete turistiche.
Care Unimamme, noi non smetteremo mai di parlare dell’importanza dell’allattamento. Oltre lo sdegno e lo sconcerto per quanto appreso da questa indagine, per l’abuso di potere che alcuni professionisti adoperano nei confronti di genitori che hanno riposto in loro massima fiducia non c’è davvero molto da commentare, riteniamo che la consapevolezza e l’informazione possono certamente servire ancor più a scovare e mettere al muro questi “pseudo-professionisti” capaci persino di lucrare sulla salute dei bambini.
(fonte: iltirreno)