Può Barbie influenzare il futuro delle bambine di oggi con un libro? (FOTO)

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Secondo voi può una bambola e non una qualunque, ma bensì l’intramontabile Barbie, diventare veicolo di sessismo?

Purtroppo è quanto è successo a causa di un libro e, per questo motivo, la ditta produttrice della storica Barbie, la Mattel, è stata costretta a prendere le distanze da tutta la faccenda.

Ma andiamo con ordine: nel 2010 è stato dato alle stampe un libro intitolato Barbie: I Can Be a Computer Engineer (Barbie: posso essere un computer informatico), facente parte di una collana in cui Barbie viene mostrata mentre svolge i lavori più disparati.

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Le critiche hanno cominciato a circolare quando una sceneggiatrice che lavora per la Disney, Pamela Ribon, ha scoperto che la Barbie protagonista di questa storia non era in grado di programmare, elemento invece invece indispensabile a un ingegnere informatico.

Ma c’è di più. Barbie si è persino dovuta persino rivolgere a un team specializzato, composto da soli uomini, per farsi aiutare.

Con tutti questi elementi è comprensibile che la Mattel, sia dovuta correre ai ripari, dichiarando che che il libro “non riflette la visione dell’azienda riguardo i valori promossi da Barbie” e che dal 2010 in poi ha visto Barbie protagonista di tante altre storie in ruoli di primo piano come:

  1. veterinario
  2. insegnante
  3. artista

Nella storia incriminata invece Barbie è una specie di studentessa che sta progettando un bel videogioco creandone le impostazioni in modo che poi i suoi due amici ci lavorino su per renderlo effettivo.

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Quando Barbie infetta il computer per sbaglio si rivolge subito agli amici Skipper e Steve per farselo riparare. A non quadrare, in questa vicenda è l’atteggiamento dell’autrice: Susan Marenco, che si dice contro l’idea del gioco di genere e ora dispiaciuta degli stereotipi finiti nel libro.

Stando così le cose è toccato ad un informatica, Casey Fiesler, dover riscrivere i testi eliminando i contenuti chiaramente sessisti. Le tracce però sono ancora visibili e riscontrabili in rete, a simbolo di uno scivolone che la Mattel avrebbe potuto risparmiarsi con un po’ di accortezza in più.

E voi unimamme, cosa ne pensate? Possono le bambine sognare di diventare ingegneri? E’ sbagliato sognare di diventare un’astronauta come la nostra Samantha Cristoforetti?

Dite la vostra se vi va.

 

 

Fonte: Il Post

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