Camminando per la strada, si prova spesso timore per chi riteniamo diverso da noi. Ci si ritrova a stringere la borsetta o a controllare la tasca dove teniamo il portafoglio, semplicemente per aver incrociato lo sguardo con una faccia che dai molti viene giudicata “poco raccomandabile”. Non parliamo poi di quando camminiamo con i nostri figli. Li teniamo stretti a noi e acceleriamo il passo se passeggiamo in una strada fuori mano. Un atteggiamento comprensibile, a volte auspicabile, ma che rischia di farci scivolare nell’esagerazione, diventando paranoia. In un clima come questo, i nostri figli crescono faticando a legare con chi è diverso. Per fortuna Ernest e Célestine ci raccontano un modo differente.
Il film parla della bellissima storia d’amicizia tra un orso e una topolina. Il primo, Ernest, è un orso grande e grosso, emarginato dai suoi simili, che vive ai margini della società e sogna di diventare un grande artista, mentre si guadagna da vivere facendo il clown e il musicista per strada. La topolina Célestine, invece, fugge dal mondo dei topi perché rifiuta le convenzioni che le vengono imposte dalle persone intorno a lei. Trova rifugio proprio nella casa di Ernest, nel mondo di sopra, che l’accoglie e le offre la sua amicizia. L’unione tra Ernest e Célestine non viene visto di buon occhi dagli orsi che popolano il mondo di sopra, ma il loro legame diverrà così forte da riuscire a sfidare e ribaltare le regole e l’ordine dei loro due mondi, trovando allo stesso tempo il conforto, la comprensione e l’affetto, l’uno nell’altra.
Ispirato a un racconto di Daniel Pennac, illustrato da Gabrielle Vincent, Ernest e Célestine è una storia adatta a grandi e piccoli, con qualcosa da raccontare e insegnare a entrambi.
Ai più grandi, il film racconta la bellezza infinita di seguire le proprie ispirazioni, con coraggio e tenacia. Capita a volte, sopratutto a noi grandi, di abbandonare un sogno o un progetto perché lo consideriamo irraggiungibile o, peggio ancora, perché ci hanno raccontato così. Quindi ci facciamo condizionare dalle opinioni degli altri, che magari semplicemente con comprendono realmente ciò che vogliamo realizzare, ci demoralizziamo e abbandoniamo, percorrendo una strada già battuta, più sicura ma che non ci soddisfa totalmente. Ernest e Célestine potrebbe aiutarci a ricordare quanto è bello vivere un sogno e, sopratutto, spingerci a insegnarlo ai nostri figli.
Per i più piccoli, invece, c’è un tempo ancora più importante: l’importanza di vivere e comprendere il diverso da noi. Quando ci guardiamo intorno e vediamo persone che non ci assomigliano, nei modi, nell’aspetto, nell’atteggiamento o nella cultura, non dobbiamo averne paura. In quei momenti ci viene offerta un’occasione imperdibile, quella di conoscere la storia di quelle persone. Un racconto che può aiutarci a crescere e arricchirci spiritualmente. Questo è ciò che il film vuole trasmettere ai nostri figli, così che possano crescere come cittadini di questo mondo che diventa ogni giorno più piccolo e che ci da l’occasione di incontrare moltissime persone che vivono dalla parte opposta della Terra. Sarebbe un peccato sprecare cos tante occasioni di creare legami di amicizia come quello di Ernest e Cèlestine che, nonostante le differenze, sono riusciti a comprendersi e accettarsi. Forse però siamo noi genitori a doversi ricordare che la diversità è una ricchezza e non un qualcosa da temere.
Dopotutto anche La Pina ce lo aveva raccontato in questo divertente corto.
Mentre riflettete, gustatevi questo bellissimo film poetico.
Voi unigenitori avete visto il film? Cosa ne pensate? Vivete i vostri sogni? Incontrate persone diverse? Raccontatecelo!